CASSANDRA
Levo per te
un canto nuovo
nel freddo
che morde le rondini sospese sui coni di velluto dei monti
fra gli
acini dimenticati sulla vite nell'attimo che incontra il sole
mentre danza
con gli ulivi a picco sui vigneti
fra i
nespoli sgualciti dal vento lungo il filare degli oleandri in fiore.
Hai il
sapore degli anemoni al tramonto, nel giallo acuto di ginestre
fra i rami
germinanti, oltre i cancelli delle rose
dove il mare
di mimose si lascia punteggiare dalla saggezza delle api
fin oltre la
tua valle di spighe
acropoli
azzurrata di narcisi al confine dei campi.
Quanti
universi connessi lungo un piccolo ramo
pronti a
rifiorire nel sole ancora alto, al canto di Orfeo!
Cassandra,
che danzi come luce fra intere costellazioni
signora
delle lune e dei fiumi incipriata di mistero e di cielo
tutto è nei
tuoi occhi che il mare non sa.
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