Salvatore Ferragamo, “Il calzolaio dei sogni"


«Adoro i piedi, ho la sensazione che mi parlino. Quando li tocco posso avvertirne la forza e la debolezza, la vitalità e i difetti. Un piede in buona salute, con i muscoli saldi e l’arco robusto, è un piacere tenerlo tra le mani, è un capolavoro di fattura sublime». Salvatore Ferragamo.
Salvatore Ferragamo, “Il calzolaio dei sogni”. La sua è la storia avventurosa dello shoemaker delle dive del cinema, ma è anche un tributo alla maestria artigianale italiana. Tutto ha inizio da Bonito, un piccolo paese nell’avellinese, il cinque giugno del 1898, giorno della sua nascita. Si dice che la sua grande passione per le calzature sia nata dopo aver creato per le sorelle le sue prime scarpe. Ferragamo lavorerà per un anno presso un calzolaio di Torre del Greco e aprirà, poi, a Bonito, un negozio in cui produrrà scarpe su misura per le signore del posto. Lascerà l’Italia per raggiungere suo fratello a Boston, negli Stati Uniti, portando con sé la grande passione per le scarpe e la sua maestria artigianale.
Quando Salvatore sbarca a Ellis Island, nel 1915, ha solo 17 anni. I primi a partire, ancora bambini, erano stati Secondino, Girolamo e Alfonso. È proprio Alfonso a trovargli un impiego alla Queen Quality Shoes Company di Boston. Aprirà nei primi anni venti a Santa Barbara, in California, una bottega di riparazioni per calzature. Erano gli anni, quelli, in cui l’industria cinematografica incominciava a fiorire e Salvatore Ferragamo si appresterà a realizzare scarpe su misura per le attrici, guadagnandosi la fama di “calzolaio delle stelle”, lavorando per L'American Film Co. Nel 1923, si spostò a Hollywood dove aprì l'Hollywood Boot Shop. Alcuni sostengono che abbia ideato lui le celebri scarpette di rubino di Dorothy, nel film Il mago di Oz del 1939. Visionario per le sue creazioni che saranno a volte bizzarre, diventando veri e propri oggetti di design, a volte dalle linee eleganti e più tradizionali. Nel 1927, dopo tredici anni di attività negli Stati Uniti, ritorna in Italia e si stabilisce a Firenze dove apre il suo primo laboratorio in via Mannelli 57. Fonderà il “Calzaturificio Ferragamo”.
Qualche anno dopo affida al pittore futurista Lucio Venna la sua prima campagna pubblicitaria e il lancio del suo primo marchio etichetta Ferragamo’s creations Florence Italy” per la produzione di scarpe da donna da destinare esclusivamente al mercato americano. In pochi anni registrerà una forte crescita di vendite, tanto da permettergli di acquistare a Firenze il Palazzo Spini Feroni che diventerà la sede della sua azienda. Nell’ anno 1933, per una cattiva gestione amministrativa e anche a causa della crisi mondiale, la sua ditta dichiarò bancarotta. Ferragamo non si arrese. Convinto che il mercato italiano fosse ancora gravido, continuò la sua impresa e, in poco tempo, Palazzo Spini Feroni diventerà meta di attrici del cinema, del jetset internazionale e delle famiglie reali che si recheranno presso i suoi showroom per ordinare le sue calzature considerate uniche per qualità e inventiva. La fama internazionale del marchio Ferragamo non subirà flessioni neanche dopo la morte del suo fondatore, nel 1960. L’azienda resterà nelle mani della moglie Wanda e dei loro sei figli Fiamma, Giovanna, Ferruccio, Fulvia, Leonardo e Massimo che ricopriranno un ruolo chiave nell’azienda, contribuendo alla sua espansione: nel 2016 il Gruppo Ferragamo ha registrato 1,43 miliardi di fatturato.
Wanda Miletti Ferragamo nel 1995 ha inaugurato a Firenze il Museo Salvatore Ferragamo, a lui dedicato. Sono quasi 15.000 i modelli di scarpe, tacchi, forme di legno delle calzature di personaggi famosi come Marilyn Monroe, Greta Garbo, Audrey Hepburn, arnesi da lavoro, brevetti, libri, riviste, immagini e filmati pubblicitari che documentano la storia dello stilista e le numerose campagne pubblicitarie realizzate da importanti fotografi. Questa è la favola non facile costruita passo dopo passo, con tenacia, studio e passione da un ragazzino che lascia la sua Bonito per conquistare il mondo con la sua arte. Questo è bel sogno italiano nato al di là dell’oceano.
 
Articolo pubblicato sulla rivista LEI STYLE del mese di ottobre 2019 per la rubrica MAESTRI DI STILE da me curata.
 
 

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