Inquietudine
E' prematuro il mio tempo?
Resto abborracciata alla mia pelle
in quell'onda di ritorno
nell'immenso flutto che schiude le tue sponde.
Avanzo lungo l'aspra selce scapigliata dal vento
nel giorno che si placa alle mie spalle
e vado incontro alla notte che divora l'ultimo azzurro.
Mi arruffo nel silenzio e soffoco
nel trepidare dei suoni e delle luci
che si spengono sull'erba bagnata
intimamente.
E tutto il resto brucia
nel singhiozzare dei platani
nel brusio impastato dei rami
nel sibilo leggero del vento di fine estate.
Avanzo leggera
nell'increscere di quest'aria
protesa nella parola che mi parla.
E' quello che resta della mia inquietudine.
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