FEDERICO FELLINI e GIULIETTA MASINA
La musa ispiratrice per Federico Fellini è stata, senza ombra di dubbio, Giulia Anna Masina, poi Giulietta. Oltre che sua compagnia di vita, la Masina ha rappresentato per lui la spiritualità
e gli ha dato tutto quello che una compagna può offrire al suo uomo. E’ noto
che lui amasse le donne. Le sue amanti erano giunoniche, elevate ad eroine, di
una sensualità onirica e godereccia, oltre che terrena e a tratti divina. Donne carnali,
dalle forme avvolgenti: per il regista erano «casa, terra, madre». Ricordiamo
fra tutte la farmacista
Anna Giovannini detta la “Paciocca”, la signora di via Lima, la compagna de
facto che lo salvò dalla depressione e che fu per Federico quasi una moglie
parallela, al suo fianco per 36 anni. Anna conobbe Fellini a Roma “allora
facevo la farmacista. Era una bella mattina di maggio, io avevo un vestito
rosso scollato senza maniche. Lui fece di tutto per conoscermi, mi seguì anche
all’ uscita del bar. Alla fine cedetti, mi lasciai accompagnare. Aveva certi
slanci da essere irresistibile”.
Poi c’era lei Sandra
Milo, la sua Sandrocchia, così come preferiva chiamarla per via del croccante, con
la quale ebbe una relazione che durò quasi 17 anni. A seguire l’indimenticabile
Anita Eckberg de La dolce vita. In verità era stato attirato non tanto dalla mia anima, che avevo e che
ho, ma dal mio seno - dichiarò
l’attrice- nel suo carattere impossibile risiedeva la sua grandezza, non era
certo un tipo ordinario. Era invidioso dei suoi colleghi registi. Ricordo che
aveva parole sprezzanti per Rossellini, Antonioni. Di Luchino Visconti una
volta si lasciò sfuggire un giudizio irripetibile. Tutti sanno che era fissato
con maghi e veggenti, come una donnetta. Si affidava alla divinazione di
sensitivi, figuriamoci… e per me, che sono sempre stata con i piedi piantati a
terra, era francamente insopportabile». Con la scrittrice femminista
Germaine Greer ebbe un amore breve, ma intenso e alquanto movimentato. «Voleva darmi un ruolo in Casanova e siamo
finiti a letto insieme, l’amore per lui era mera ginnastica» dichiarò poi la
Greer.
Sul set Fellini riusciva ad ammaliare troupe che erano degli eserciti,
ottenendo il silenzio assoluto. Non era un dittatore, ma esercitava autorevolezza.Quando
incontra Giulietta Federico ha 22 anni, lei 21. S’incontrano per destino tra i
corridoi della Rai, per Federico il
classico colpo di fulmine. A Giulia
invece Federico non piace tanto: «Sembra un fachiro, somiglia a Gandhi. È
tutt’occhi, occhi profondi, inquieti, indagatori» dirà di lui, mentre
Fellini ebbe per lei delle parole deliziose: «È un peperino piccolo piccolo,
mi piace tanto, mi fa tanto ridere». Nel giro di pochi mesi i due diventarono
inseparabili. Il 30 ottobre del 1943 si sposarono e da allora Giulietta lo
accompagnerà quasi sempre nel cast: lei, la sua piccola compagna, sarà l’ispirazione
costante della sua fantasia. Lui schivo e di poche parole, lei costantemente entusiasta
della vita. Questa loro diversità non impedì di continuare a rimanere insieme
sino alla fine «Giulietta mi è parsa subito una misteriosa persona che
richiamava una mia nostalgia di innocenza. Vi è una parte di incantesimi,
magie, visioni, trasparenze la cui chiave è Giulietta. Mi prende per mano e mi
porta in zone dove da solo non sarei mai arrivato. Il nostro primo incontro io non me lo
ricordo, perché in realtà io sono nato il giorno in cui ho visto Giulietta per
la prima volta. Giulietta rimane la musa che ha ispirato i suoi capolavori e a
cui, davanti a una platea in standing ovation che lo applaude, da vero marito
devoto le dedicherà l’Oscar alla carriera nel 1993. Dal palco le sorride e le
urla: «Giulietta please stop crying!».
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