Voci
Arrampicai lo sguardo perdutamente controvento
sulla campagna traslucida, oltre le greggi
e i pochi uomini nei campi.
Nel delirio di quel luogo il senso del mio viaggio in fuga
sopra l’alba traversa, ora più cupa
ora più densa di brillio.
Nell’immagine addensata dal suo corso
mi era intorno il farsi giorno, là oltre il lago occultato dalla rupe
nel suo nimbo, in quel nulla di senso.
Il vento sibilava sul fogliame vorticosamente
con le mie parole
fra i sobbalzi del suo prolungamento.
Voci.
Sono io ancora?
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