Novantanove rose recise
Il silenzio della
terra
accoglie la caduta silenziosa di 99 rose recise
e si scioglie in
preghiera
la tempesta non si
quieta
perfino la luna non si
mostra in cielo
sotto il rodeo di nuvole i torrenti sono lesti nell’aria delle foglie
dove il canto delle madri e delle figlie
attende lieve là, dove è più fitto il vento, perché il cuore non si
spezzi
donne che tendono il viso dentro il
velo di pioggia
e seguono la luce che s’aggira dove
il cuore più non tollera
l’aria sbatte le imposte, strapazza
le fioriture
screpola le argille, fa fremere i
vetri e agita gli orti
mentre loro attendono giustizia
spiegano le ali e si
stendono sul prato
che nessuna falce
potrà più radere
amori disfioriti
intorno ai colli chiari
che si contraevano dietro le persiane chiuse, nel silenzio
per quegli amori tossici che le spingevano nel buio
esili raggi di
luce
che pesano come un incubo sulle nostre vite
gli uomini folli sono ancora
in agguato
guardano il mondo dai loro mali e precipizi
nel vento sottile si
sente il profumo delle 99 rose recise
arriva più forte, si
sparge come sangue sul mondo di ogni giorno
perché nessuno più dimentichi
che la donna è poesia e suggello per l’anima cortese.
A. Carrabs inedito
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