Acropoli

















 
 
 
 
 
Conducete quest'uomo folle
piegato al giogo delle Muse sulla spiaggia dei Traci
dove Ares scaglia le sue frecce contro le aquile di Zeus.

Siedo sul ciglio dei greti e degli astri
e semino le mie separazioni
sguainando un grido contro le costellazioni.

La mia valle di spighe era un'acropoli
dove nascevano narcisi al canto della giovane schiava di Corinto.
Oggi pettino il mio tempo che non ho ancora dissipato
lungo i coni di velluto dei monti.
 
Su queste torri di sale e di silenzio il profumo delle euforbie
mi inchinano di fronte al mare.
Sono prigioniera degli orti pensili
dei nespoli sgualciti dai filari di oleandri sulle vigne al tramonto.

Ti pieghi sul petalo a bere tra i cespugli di rosmarino
e nel buio ritorni cogli occhi muschiosi ai miei altari.
Hai il sapore degli anemoni al tramonto
quando mi porti a dormire insieme alle stelle
nel nuovo immenso miracolo di piacere.

È' mattina
e il profumo di fuoco del desiderio di te
si è sparso come sangue negli acini dimenticati sulla vite
quando per un attimo incontra il sole.

 



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