DOMENICA 21 MARZO – GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA POESIA
POESIA E NATURA
Dopo la prima edizione che ha visto partecipi i poeti GIUSEPPE CONTE - VIVIAN
LAMARQUE - DONATELLA BISUTTI - STEFANO
RAIMONDI - ANDREA GALGANO – GERARDO MASUCCIO- GIANCARLO PONTIGGIA - GUIDO
OLDANI - VALERIO MAGRELLI - PINO LANDONIO - MARIA GRAZIA CALANDRONE - LUIGIA SORRENTINO
- FRANCESCO SOLITARIO - MASSIMO MORASSO - DAVIDE FERRARI - OTTAVIO ROSSANI La Casa della Poesia di Monza annuncia la seconda edizione del Festival della Poesia di Monza che,
quest’anno viene dedicato alla Natura e alla sua salvaguardia e cura.
Alla
seconda edizione, che ha un respiro internazionale, parteciperanno i poeti: DOME BULFARO - PATRIZIA BURLEY LOMBARDI - TIZIANA CERA – TIZIANO FRATUS - GIOVANNA FRENE - GIOVANNA IORIO - LAURA PUGNO -
MARIA PIA QUINTAVALLA - DAVIDE RONDONI -
MARCO SONZOGNI -
Alla luce di
quello che in questi ultimi anni è successo, tra catastrofi ambientali,
emergenze climatiche dovute al riscaldamento globale, crisi economica e
l’emergenza pandemica dovuta al Covid 19, è davvero giunto il momento di
operare un’inversione di rotta in direzione di un’ecologia integrale che sia
sostenuta da uno sguardo d’amore e consenta di entrare «in comunione» con la Natura e
l’ambiente. Siamo parte del clima che abbiamo
mutato, degli agenti atmosferici che abbiamo stravolto, del mare che abbiamo
inquinato. “Non uccidete il mare, - la libellula, il vento. -
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
- Il galagone, il pino:
- anche di questo è fatto
l’uomo. Questo allarme lanciato
da Caproni è, oggi, quanto mai attuale: la
natura è in pericolo per colpa dell’uomo e il poeta lo ammonisce per ciò che compie nei confronti
del mare, del vento, degli animali e degli alberi; la natura è portatrice
d’amore, quello stesso amore che il poeta così descrive: “L’amore finisce dove
finisce l’erba e l’acqua muore. Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi
resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare a essere
bella, scomparso l’uomo, la terra”. (1972, dalla raccolta Res Amissa). Quale contributo può venire, quindi, dalla poesia? Forse
davvero un aiuto significativo, a patto che essa non venga intesa come uno
sfogo narcisistico al servizio del proprio Io, ma sappia puntare piuttosto sul
valore dell’«alterità» e su quelle parole che da sempre appartengono al lessico
poetico come «cura», «compassione», «stupore», «meraviglia» sviluppando una
nuova sensibilità capace di riattivare «la compassione» verso il prossimo e
verso l’ambiente. Certi di questa convinzione, La Casa della Poesia di
Monza invita i poeti, i critici, i filosofi a creare uno spazio condiviso di
riflessione, di immagini poetiche intorno a ciò che ci fa sentire, per
utilizzare le parole di Ungaretti, «fratelli», creature fragili ma radicate nel
mondo, che vivono «il supplizio» di non sentirsi «in armonia» con l’universo. I
poeti possono fare tanto perché sono
custodi di una cultura permanente che
non inquina, non distrugge, non brucia, non uccide, ma osserva, comprende,
conserva, non spreca e dà spazio alla parte migliore dell’umanità cosicchè come
scrive William Shakespeare “questa nostra
vita, via dalle folle, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche
nelle pietre, e ovunque il bene.”
Antonetta Carrabs Presidente La Casa della Poesia di
Monza
Elisabetta Motta VicePresidente La
Casa della Poesia di Monza
Iride Enza Funari Responsabile media
communication
Tiziana Achilli Responsabile stampa - comunicazione
Sede: Viale Cavriga,7 Parco di Monza 20900 Monza
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