Un piccolo mondo di esseri e di cose

 


E’ proprio questo il rifugio che sognavo

la grande sala da pranzo pavimentata a larghe mattonelle

e rivestita in legno di quercia

il sole del tramonto che invade l’interno

 

la porta spalancata sulla bianca terrazza

un piccolo cortile malinconico

tutto odorante di rosmarino e di assenzio selvatico

e i grandi triangoli degli stormi di cicogne

 

a valle il piccolo bosco che d'inverno riscintilla di luci

e declina davanti a me sino ai piedi del pendio

con la collina che rabbrividisce di brina

e l'erba scintillante che scricchiola come se fosse di vetro

 

E' un piccolo mondo di esseri e di cose

con qualche capanna dai tetti rossi

un abbeveratoio senza acqua

e io che scrivo di Antonia, di Amelia, di mistiche del Medioevo.

( A. Carrabs 17 ottobre 2021) 

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