“Dare il massimo per ottenere il meglio” Angelo Morano



“Dare il massimo per ottenere il meglio” è la prima pubblicazione di Angelo Morano scritta con Riccardo Micheletti. Nelle pagine di questo libro c’è racchiusa la storia professionale e soprattutto umana di Morano che, agli inizi degli anni Sessanta, decise di emigrare a Londra partendo da Gesualdo, uno dei borghi più belli d’Italia: piccolo comune dell’Irpinia, la terra dei lupi, ricca di sorgenti d’acqua, fertile, con le sue campagne gravide, con gli usci spalancati che odorano di bucato. Gesualdo, dimora del Principe dei Musici Carlo Gesualdo.

Il motto di Morano è: devi dare il massimo per ottenere il meglio. Un messaggio che rivolge soprattutto ai giovani, che gli stanno a cuore, perché sono il nostro futuro possibile. Giovani che incontra nelle scuole: alle tante domande su come si diventa imprenditori di successo risponde loro che il successo te lo devi conquistare, giorno, dopo giorno, perché non è un diritto, se hai un’idea devi fare di tutto per realizzarla. Se si cade, ci si deve rialzare più forti di prima, perché da ogni sbaglio può nascere un nuovo percorso, una nuova motivazione, una nuova forza. Non bisogna arrendersi mai davanti ad un fallimento perché è da quell’insuccesso che si deve ripartire con nuove speranze. Ho incontrato Morano a Monza insieme a sua moglie Cristine, abbiamo parlato tanto. 

Quello che mi ha colpito di lui è la vivacità di pensiero, la passionalità che mette in tutto quello che fa, la curiosità per il mondo e l’attenzione che presta alle persone perché dice che da ognuno c’è sempre qualcosa da imparare. I suoi occhi “sorridono” hanno una luce che ti porta a guardarlo con occhi diversi. Questo signore quasi ottantenne un pò ti commuove per la sua freschezza e l’agilità di un ragazzo; ancora oggi si interroga sulla vita, si incuriosisce e fa tesoro di tutto quello che coglie per poter continuare a costruire progetti, reinventandosi ogni giorno. Gira con un taccuino sul quale annota ogni cosa, perché ogni cosa – dice - può essere utile per continuare a creare. 

Il cerchio, con le sue tante possibilità di inclusione e di variabili rappresenta per Morano la vita di ognuno di noi, rappresenta le esperienze che ognuno di noi fa e matura ogni giorno: quando si è saturi di un luogo, di un lavoro, di un’attività, bisogna avere il coraggio di cambiare perché è nel cambiamento che si ritrovano nuove idee e nuove opportunità. “Ho scritto questo libro -mi dice- per i giovani, perché sia un dono affinché la mia esperienza sia per loro un incoraggiamento a non mollare mai."  Agli adulti rivolge un monito: fate che questi nostri ragazzi e ragazze siano messi nelle condizioni di creare futuro.

Antonetta Carrabs   

 

 

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