Le rose! Piccole Afroditi decantate dai poeti
La rosa Chinensis del roseto della Reggia di Monza
“..le rose folte e larghe stavano immerse in certe
coppe di cristallo che si levavan
sottili da una specie di stelo dorato slargandosi in
guisa d’un giglio adamantino…
nessuna altra forma di coppe eguaglia in eleganza tal
forma…”
Gabriele D’Annunzio
La rosa Chinensis, detta Bella di Monza, è un
esemplare di rosa antica, caratterizzata dal fiore aperto,dalla presenza di
spine, dall’andamento quasi disorganizzato del cespuglio. Creata all’inizio del
XIX secolo dal Villoresi, la rosa Chinensis è originaria della Cina. Venne
introdotta in Europa e portò alle rose il colore arancio-rosso, fino ad allora
sconosciuto. Nello spazio antistante la Villa Reale di Monza, che anticamente
era destinato alla coltivazione degli agrumi, si trova uno dei roseti più
affascinanti che io abbia mai visto. Un autentico angolo di paradiso dal tepore
velato, aureo, che si colora del profumo inebriante e a tratti struggente delle
rose antiche. Lo sguardo dei visitatori si perde nell’incomparabile varietà di
forme, di sfumature e di fragranze. Si passa dall’elegante semplicità di una
specie botanica, ai colori pastello delicati e ai profumi intensi delle rose
antiche. E’ sorprendente come in poche piante si possa
trovare tanta diversità di portamento, di altezza, di fogliame e di forme, come
nella rosa. Alcune hanno il fogliame lucente o opaco, altre si distinguono dai
margini dentati, dal verde più o meno scuro, o glauco; altre da incredibili
sfumature rossastre. Il fusto, con gli aculei, è molto diverso da una specie
all’altra; alcuni esemplari sembrano avere valenze decorative con i loro fiori
solitari, riuniti in infiorescenze a corimbo.
Il roseto della Villa Reale di Monza venne
realizzato, per volontà dell’industriale monzese Niso Fumagalli, nel lontano
1965. Da allora, ogni anno, viene celebrata la Bellezza delle rose con un
concorso internazionale che premia quelle migliori, tra cui la rosa più
profumata. Le rose in concorso provengono dai vivai di tutto il mondo. Ciascun
concorrente partecipa con 5 piantine di rose che vengono lasciate nel roseto
per due anni, in modo da valutarne anche la resistenza e il loro sviluppo
spontaneo. Questi prodigi della natura, dalle infinite varietà di colori, dalle
alba bianche e rosa tenero, dagli aranciati e rosso carminio che ricordano i
tramonti, vengono sottoposti a severo giudizio di esperti internazionali.
Una
rosa è una rosa (Gertrude de
Stein)
I Romani usavano gettare petali di rose per la
strada al ritorno dei condottieri vittoriosi, facendone un uso immoderato.
Nerone, per esempio, fece piovere sui suoi convitati petali per 4 milioni di
sesterzi. Cleopatra, nel ricevere Antonio, ne fece ammassare sul pavimento una
quantità pari all’altezza di un’auna. Lutero ne aveva stampata una sul suo
sigillo. Nel Sian è credenza che il genio del bene sia
nato in un boschetto di rose, mentre la leggenda maomettana le fa nascere dal
sudore del profeta. Libri interi non basterebbero a raccontare l’incanto che la
regina dei fiori esercita da sempre sugli uomini. E da sempre, più di ogni
altra cosa, la rosa è la donna e l’amore. Profano e cortese come insegna il
Roman de la Rose, oppure sacro, come spiega Bernardo di Clairvaux. Di certo Monza, con il suo roseto, è fra i più
bei giardini del continente come il Museo della rosa antica di Modena, i
Giardini della Mandriana, vicino Roma, il Royal National Rose Society Gardens a
St. Albans in Inghilterra, o le verdi architetture del Roseraie du Val-de-Marne
in Francia.
Rosa, o tu per
eccellenza cosa già/ compiuta/che si contiene all’infinito/e all’infinito si diffonde, oh testa/d’un corpo assente per eccesso di/dolcezza,/nulla vale quanto te, suprema essenza/di questo permanere fluttuante;/di questo spazio d’amore: in esso/appena noi/muoviamo un passo,/il tuo profumo vaga intorno.”da Les
roses ( Le rose, 1924-26) Rainer Maria Rilke
Rosa riso d'amor..
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