Ritrovata a Finale Ligure una composizione sacra di Giuseppe Verdi


 
 
Il Tantum ergo a voce di Basso e Orchestra (1839)
rimasto per decenni nel fondo della Società Filarmonica e custodito dal 2005 nella Sezione Musicale della Biblioteca Mediateca

 
Dagli anni 13 fino agli anni 18 (epoca in cui venni a studiare il contrappunto in Milano [1826-1831] ho scritto una farragine di pezzi: Marcie per banda a centinaja: forse altrettante piccole Sinfonie che servivano per Chiesa; pel Teatro, e per accademie: cinque o sei tra concerti e variazioni per Piano forte che io stesso suonava nelle accademie: molte serenate: cantate, (arie, duetti, moltissimi terzetti) e diversi pezzi da chiesa di cui non ricordo che uno Stabat-Mater. Nei tre anni che fui a Milano scrissi pochissimi pezzi ideali: due Sinfonie che furono eseguite a Milano in una accademia privata [...]; una cantata che fu eseguita in casa Borromeo (conte Renato) e diversi pezzi la maggior parte buffi che il Maestro mi faceva fare per esercizio, e che non furono nemmeno istromentati. Ritornato in patria ricominciai a scrivere Marcie, Sinfonie, pezzi vocali etc. una Messa intiera, un Vespero intiero, tre o quattro Tantum ergo ed altri pezzi sacri che non ricordo. Fra i pezzi vecchi vi sono i Cori delle Tragedie di Manzoni a tre voci, ed Il Cinque Maggio a una sola. [...] 
 
Così scriveva Giuseppe Verdi nella primavera del 1853 a Isidoro Cambiasi. Noti, ad oggi, tre Tantum Ergo autografi di Verdi. Un quarto Tantum ergo per basso e orchestra  non autografo e senza data è conservato presso l’Archivio del Duomo di Vigevano. Palazzo Ricci, Finalborgo. Un tempo proprietà della famiglia Ricci e poi sede del Comune. In stile barocchetto del XV secolo, venne fatto costruire dal Cardinale Carlo Domenico del Carretto. E’ uno dei migliori esempi di architettura del primo Rinascimento in Liguria. Attualmente ospita la Civica Biblioteca, l'Archivio Storico e l' Associazione Centro Storico di Finale Ligure. Le antiche stanze ospitano una Fonoteca con Laboratorio del suono, una Biblioteca specializzata in musica, un Fondo di musiche manoscritte. Ed è qui, in questo luogo di cultura, che incontro Flavio Menardi Noguera. Musicologo, direttore della Biblioteca Mediateca Finalese e della Sezione Musicale di Conservazione

Flavio Menardi Noguera è musicologo, direttore della Biblioteca di Finale Ligure.  Da tempo si dedica alla ricerca musicologica, con particolare riguardo alla realtà genovese dell’Ottocento, alle figure di Paganini e Sivori.

 

Intervista
Vorrei continuare a creare una Sezione Musicale di Conservazione – racconta il musicologo -che ha preso il via nel 2005 con una manifestazione intitolata “Il regalo di Aldo£” . In quell’occasione furono donati alla Mediateca oltre 2000 pezzi, tra libri, riviste, Long Playing e CD di proprietà di Aldo Cantoni. In seguito ci sono pervenuti molti altri LP, libri, riviste, collezioni d’articoli musicali da parte di amici e frequentatori della biblioteca. E poi la donazione Franco Bovone, grande musicofilo e collezionista finalese, che ha arricchito la Sezione di 3.400 LP, centinaia di nastri magnetici con registrazioni musicali, libri, e libretti d’opera. La Fonoteca oggi ha all’attivo 11.000 LP, 600 78 giri, e 218 nastri magnetici. La Biblioteca specializzata in musica, custodisce 2.500 libri, svariate riviste e oltre 2.000 partiture e si avvale di un’altra grande donazione, quella della biblioteca appartenuta al compositore savonese Giuseppe Manzino (1929-1992) ricca di migliaia di spartiti, libri e riviste. A questa, di recente si è aggiunta la donazione della biblioteca del compositore Alberto Soresina (1911-2007), con il Fondo Musicale con oltre 500 manoscritti. La Fonoteca è intitolata a Franco Bovone, la Biblioteca Musicale ad Aldo Cantoni e Giuseppe Manzino. Custodiamo un patrimonio inestimabile che può essere consultato con consulenza ed informazioni sulle collezioni. E’ possibile ascoltare dei brani musicali in postazioni individuali. Si possono anche riprodurre e/o duplicare brani musicali ai soli fini didattici e di studio. Il prestito è consentito con esclusione di tutti i supporti sonori e dei materiali rari e di pregio.

 
Ed è in questo luogo di bellezza, durante la delicata fase di archivio, che emerge una copia non autografa di una composizione sacra di Giuseppe Verdi. Un “Tantum ergo a voce di Basso del M.° Verdiche non corrisponde a nessuno dei Tantum ergo presenti nel catalogo delle opere del compositore. I due studiosi,  Italo Vescovo e Flavio Menardi Noguera, intraprendono lo studio del manoscritto, la sua trascrizione e collazione in vista di una prossima edizione critica. Probabilmente non riusciremo a scoprire mai – precisa Flavio Menardi Noguera - come sia giunto il Tantum ergo a Finale Ligure. Le ipotesi sono tante: quelle più probabili sono riconducibili alla presenza di Giuseppe Verdi a Genova, o alle relazioni-musicali intercorse nel periodo ottocentesco tra il comune di Finalborgo e Genova.
 
Genova nel lontano ottocento, si presentava ai suoi viaggiatori come una perla in uno scrigno.In una lettera a Ernest Chevalier del 15 giugno 1845, Gustave Flaubert la descriveva così:….se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato Genova, una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l’anima…. Dal 1860 molto probabilmente Verdi soggiornò a lungo nella città di Genova. Aveva l’abitudine di trascorrere i mesi invernali nella città di ponente per la dolcezza del clima rispetto alla dimora in Sant’Agata.  L’ultimo suo soggiorno genovese è datato 1900, un anno prima della morte. Giuseppe Verdi, l’orso di Busseto. Dato il suo carattere aveva scelto Genova per la riservatezza dei genovesi. Alcuni musicisti che ebbe modo di incontrare e frequentare a Genova sono stati legati in qualche modo anche a Finale Ligure. Fra i più importanti ricordiamo Camillo Sivori, Cesare San Fiorenzo, Luigi Venzano. Si presume che forse proprio uno di questi musicisti abbia portato a Finale la copia del Tantum ergo verdiano. Nel corso dell’Ottocento questa zona del ponente ligure era una realtà molto vivace. Nel 1803, un gruppo di cit­tadini formò una società, la "Società del Teatro", con lo specifico obiettivo di costruire a Finalborgo un teatro. Considerando li sottoscritti, che oltre essere il teatro un pubblico adornato, con­tribuisce di molto all'istruzione della gioventù, ed a formare i buoni costumi, in riflesso che manca in questa città, un conveniente locale, onde attirare un sì vantaggioso esercizio, si obbligano a formarlo a proprie spese (...)".
 
Il Teatro Aycardi nacque con la finalità di istruire i giovani secondo i buoni costumi. L’amministrazione comunale di Finalborgo e la Società collaboravano strettamente per sostenere e sviluppare la vita musicale della città. Veniva assunto un maestro di musica a servizio della città e della chiesa. Un contratto ne stipulava i compiti riportati nel Regolamento della Scuola gratuita di musica. Il maestro doveva aver cura di scegliere gli allievi meritevoli e verificare costantemente i loro progressi attraverso i saggi settimanali. Suonava in teatro durante le recite filodrammatiche e operistiche; organizzava le celebrazioni civiche della città; scriveva e dirigeva la musica sacra che si eseguiva nella Collegiata di San Biagio e nelle chiese limitrofe. La città di Finale Ligure ha un’antica tradizione musicale.
 
La società Filarmonica di Finalborgo si dice che sia stata fondata nel 1826. Nel fondo delle sue musiche del sodalizio troviamo musiche sacre di vari autori, soprattutto di area genovese, che risalgono alla seconda metà del Settecento. Il primo Statuto Fondamentale pervenuto è quello del 22 Luglio 1847, conservato nell’Archivio Storico Comunale che recita: L’accademia Filarmonica è instituita per promuovere le cognizioni musicali, togliere la gioventù dall’ozio, accrescere lustro alle pubbliche funzioni, e procurare ai cittadini un onesto e piacevole trattenimentoLa Società Filarmonica di Finalborgo nell’organizzare la Scuola gratuita di musica stabiliva “…le spese da farsi, il numero, i giorni, e le ore delle Adunanze ordinarie, e degli esercizii, i posti che ogni membro della Società doveva occupare nell’Orchestra, i pezzi di musica da eseguirsi, le Funzioni da solennizzarsi con musica, i mezzi d’incoraggiamento, le riforme, le distinzioni, le ricorrenze; notificando ai Soci Accademici così fatti provvedimenti con un avviso nella sala delle radunanze. Un esempio di comunità che si contraddistingue per la sua grande civiltà. Studiosi con la passione di Flavio Menardi Noguera ne custodiscono le radici attraverso il recupero della storia e le numerose manifestazioni culturali e musicali. I Percorsi Sonori, quest’anno alla  nona edizione, vedono la direzione artistica del musicologo con un ricco calendario di concerti. Una manifestazione culturale e musicale che di certo concorre ad arricchire e preservare nel tempo il fascino di questo luogo d’arte e di bellezza.

 

 

 

 

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