Tina Anselmi, la donna controcorrente.
Il mio articolo per il Magazine ORA
Tina Anselmi, di famiglia
cattolica e antifascista, padre militante socialista, staffetta, partigiana all’età di 17 anni, suo nome di battaglia Gabriella
nella brigata autonoma Cesare
Battisti; prima donna ad
aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica italiana, più volte
parlamentare della Democrazia Cristiana. Politico coraggioso: per cambiare il mondo – diceva – bisogna esserci. E'
deceduta nella sua casa di Castelfranco Veneto all’età di 89
anni. Tina Anselmi è di tutti. Con la sua grande
forza, le sue solitudini, le tante battaglie civili. La sua storia è quella di
una donna tenace e di coraggio: un ruolo interno al sindacato unitario, la
Cisl, la militanza nella Dc, il Parlamento nel '68, l’incarico, nel 1978 di ministro
della Sanità, ( fu fra i principali autori della riforma che introdusse il
Servizio Sanitario Nazionale) la presidenza della Commissione di indagine
parlamentare sulla P2. Le sue battaglie
contro i poteri oscuri sui quali non è mai riuscita a fare piena luce le
causarono intimidazioni e un attentato non riuscito: tre chili di tritolo
lasciati davanti alla sua abitazione.
Tina
Anselmi era per tutti "alla
Tina", come la chiamavano familiarmente i suoi concittadini. Una donna
combattente, integra, dura, diretta e capace di andare controcorrente. Ed è per
questo che la consideravano una “mina vagante”. Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie – diceva - le
vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le
donne in prima linea è politica d'inclusione, di rispetto delle diversità, di
pace. Ha dovuto però fare i conti con il mondo maschile: dalla massoneria,
al Vaticano, all'esercito, al potere politico-finanziario. E non è stato
affatto semplice.
Dico alle mie nipoti, attente fate
la guardia perché le conquiste non sono mai definitive. Ha rappresentato le donne ed è
stata una donna sola, in un mondo maschile, quello politico. Ma sapeva essere
anche molto ironica: nel nostro paese
spesso i “disturbati” vanno per la maggiore. Parlando del piano di
rinascita democratica, aveva più volte affermato: non pensate che i colpi di Stato siano solo dei carrarmati…. la verità
la ricerca solo chi la può sopportare.
Il premier
Matteo Renzi, in una nota inviata ai familiari, esprime il suo cordoglio
personale e di tutto il governo: Con Tina Anselmi scompare una figura
esemplare della storia repubblicana. Partigiana, sindacalista, impegnata nella
vita politica e nelle istituzioni, prima donna ministro della storia italiana. Il
suo impegno per le pari opportunità e contro la P2 e la sua personalità forte e
discreta ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come
passione per la libertà".
Dicono che per fare buona politica non siano necessari grandi uomini, ma persone
oneste, con impegno morale. Tina Anselmi era una persona onesta e di grandi
principi morali, al servizio delle istituzioni e a difesa del proprio Paese,
fino alla fine.
“Un partito non è fine a se stesso; un
partito è l'organizzazione di una buona volontà che ha un certo programma con
un certo spirito, che viene da concetti superiori a quelli che possono muovere
la vita quotidiana ed è al servizio di una causa”. ( Alcide De Gasperi)
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