LA RIVOLUZIONE DELLE SIBILLE, la scrittura poetica delle donne.
“II sentimento per la poesia ha molto in comune col senso
mistico. E il senso per ciò che è proprio, personale, ignoto, misterioso, da
rivelare, necessario-casuale. Esso rappresenta l'irrappresentabile, vede
l'invisibile, sente il non-sensibile, ecc. La critica della poesia è un
assurdo. È già difficile distinguere (eppure è la sola distinzione possibile)
se qualcosa sia poesia o no. Il poeta è veramente rapito fuori dei sensi; in
compenso tutto accade dentro di lui. Egli rappresenta in senso vero e proprio
il soggetto-oggetto, anima e mondo. Di qui l'infinità di una buona poesia. Il
sentimento per la poesia ha una vicina affinità col senso della profezia e col
sentimento religioso, col sentimento dell'infinito in genere. Il poeta ordina,
unisce, sceglie, inventa ed è incomprensibile a lui stesso perché accada
proprio così e non altrimenti" Novalis
A Ipazia d'Alessandria, matematica, astronoma, filosofa greca antica, è dedicata questa mia rassegna di poesia al femminile.
Ipazia figlia di Teone
la tua lingua numinosa è limo che spiga come frumento
colma di fertilità entra nel solco del mondo come le acque del tuo Nilo
che
lubricìdano di nuova scienza la terra d’Egitto
Sfila le ali dallo strazio di
quella tua pozza di sangue
che il tempo non ha ancora deglutito
con il tuo martirio
nella tua nominazione al fuoco e
al clamore della luce!
Una dopo l’altra noi, figlie, figlie
di altre figlie
siederemo intorno alla tua voce unica
di tutte
per cantare la tua scienza.
E sarà nella memoria dell’atto
tuo sacrificale
che ci lasceremo sopraggiungere
dalle acque verso il canto delle madri
dove ci apriremo al ribisbiglìo
della speranza
non ci spegneremo nelle braccia
del sole
ma nell’eco di un canto che ancora
qualcuno intende.
(A. Carrabs)
Il ciclo di incontri si realizzerà presso la sede monzese della
Feltrinelli nei giorni: 12 e 26 settembre, 10 e 24 ottobre, 7 novembre, sempre
di mercoledì dalle ore 17,00 alle 18,30. Cinque incontri sulla scrittura poetica
femminile nazionale ed internazionale in un dialogo fra poesia, arte e musica. Le voci femminili nelle antologie e nei libri di storia sono poche e
isolate, nasce quindi la necessità di raccogliere e portare all’attenzione del
pubblico la loro eredità espressiva ed esistenziale, raccontandone la poetica
ma anche la loro vita a volte tragica proprio come fu per Amelia Rosselli
(1930-1996), poetessa di spicco nel panorama letterario italiano dell’ultimo secolo
e per la milanese Antonia Pozzi (1912-1938). Sylvia Plath, Emily Elizabeth Dickinson, Wislawa Szymborska, ma
anche Adelia Prado e Maram
al-Masri meno conosciute al grande pubblico, ma non per questo meno degne di nota.
Gli incontri di settembre saranno dedicati all’Italia e ad Amelia
Rosselli - Antonia Pozzi - Maria Luisa Spaziani - Margherita Guidacci, proseguiremo con gli Stati
Uniti, la Polonia, la Russia, il Portogallo, il Brasile e, per finire, a
novembre, con i Paesi Arabi. Letture,
narrazioni e tanta musica con la partecipazione degli allievi della scuola L’albero
della musica di Triuggio, dei licei musicali monzesi, ma anche segno grafico e
pittura dell’artista Gaetano Orazio.
PROGRAMMA
ITALIA 12 settembre ore 17,00
“spesso il male di vivere ho incontrato”
(E.
Montale)
TEMA: Il
male oscuro
Testi di Amelia Rosselli - Antonia
Pozzi - Maria Luisa Spaziani - Margherita Guidacci
STATI
UNITI 26 settembre ore 17,00
“se potrò impedire a un cuore di
spezzarsi non avrò vissuto invano” (E. Dickinson)
TEMA:
Educazione all’affettività
Testi di Sylvia Plath - Emily
Elizabeth Dickinson - Elizabeth
Barrett Browning - Elizabeth Bishop - Anne Sexton,
POLONIA/RUSSIA
10 ottobre ore 17,00
“ascolta come mi batte forte il tuo
cuore” (Wislawa Szymborska)
TEMA:
Riconoscimento e accettazione dell’altro
Testi di Wislawa Szymborska - Marina
Cvetaeva - Izabella Achatovna - Elena Andreevna
PORTOGALLO
/BRASILE 24 ottobre ore 17,00
“devo avere per anima un diamante o una
fiamma” (Florbela Espanca)
TEMA:
Socialità e inclusione
Testi di Florbela Espanca – Adelia Prado - Cecilia Meireles - Marcia
Theophilo
PAESI
ARABI 7 novembre ore 17,00
“Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia
libertà fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.” (Joumana Haddad)
TEMA: Ribellione - Libertà - Dubbio
e ringraziassi e obbedissi.” (Joumana Haddad)
TEMA: Ribellione - Libertà - Dubbio
Testi di Joumana
Haddad - Dunya Mikhail - Amal
al-Juburi - Maram
al-Masri
(da “Non ho peccato abbastanza” Antologia di poetesse
arabe contemporanee di V. Colombo
Editore Mondadori)
AMELIA ROSSELLI (Parigi, 28 marzo 1930 – Roma, 11 febbraio 1996)
Poetessa, organista ed etnomusicologa. Amelia Rosselli ha fatto
parte della "generazione degli anni trenta" insieme ad alcuni dei più
conosciuti nomi della letteratura italiana. È rimasta una figura di scrittrice
unica per il suo plurilinguismo e per il tentativo di fondere l'uso della
lingua con l'universalismo della musica. Ha vissuto gli ultimi anni della sua
vita a Roma, nella sua casa a via del Corallo dove è morta suicida l'11
febbraio 1996 per cause connesse ad una grave depressione. La data del suicidio
segna forse volontariamente un nesso indelebile con quella di Sylvia Plath,
autrice che la Rosselli tradusse e amò, dedicandole anche diverse pagine
critiche.
ANTONIA POZZI (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre
1938)
Poetessa, figlia di Roberto Pozzi, importante avvocato milanese, e
della contessa Lina Cavagna Sangiuliani. Antonia scrive le prime poesie ancora
adolescente. Studia nel liceo classico Manzoni di Milano dove intreccia con il
suo professore di latino e greco, Antonio Maria Cervi, una relazione che verrà
interrotta nel 1933 forse a causa di forti ingerenze da parte dei suoi
genitori. Tiene un diario e scrive lettere che manifestano i suoi molteplici
interessi culturali. Coltiva la fotografia. Il suo luogo prediletto è la
settecentesca villa di famiglia, a Pasturo. La crisi di un'epoca s'intreccia
alla sua tragedia personale, le leggi razziali del 1938 colpirono alcuni dei
suoi amici più cari: «forse l'età delle parole è finita per sempre», scrisse
quell'anno a Sereni. A soli ventisei anni si tolse la vita; la famiglia negò la
circostanza «scandalosa» del suicidio, attribuendo la morte a polmonite. Il
testamento della Pozzi fu distrutto dal padre, che manipolò anche le sue
poesie, scritte su quaderni e allora ancora tutte inedite.
MARIA LUISA SPAZIANI (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno
2014)
Poetessa, traduttrice e aforista italiana. Ancora studentessa, a
soli diciannove anni, diresse una piccola rivista, prima chiamata «Il Girasole»
e poi «Il Dado» il cui redattore capo era Guido Hess Seborga che la fece conoscere
negli ambienti letterari. Nel gennaio del 1949 conobbe Eugenio Montale durante
una conferenza del poeta al teatro Carignano di Torino e fra i due nacque un
sodalizio intellettuale caratterizzato anche da un'affettuosa amicizia. Negli
anni 80 fu autrice e/o conduttrice di alcuni programmi per Radio Rai.
Coronamento della storia e del percorso poetico dell'autrice è infine Giovanna
d'Arco (1990), poema in ottave di endecasillabi senza rima, che testimonia un
lungo interesse dell'autrice per questo personaggio.
MARGHERITA GUIDACCI (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno
1992)
Poetessa, traduttrice italiana, vincitrice del Premio Dessì e del
Premio Scanno. Figlia unica, rimase orfana in tenera età. Cresciuta in
campagna, in compagnia del poeta Nicola Lisi, suo cugino, venne influenzata
dalla sua presenza nello sviluppo della poetica delle sue opere. Si laureò in
letteratura italiana all'Università di Firenze, specializzandosi poi in
letteratura inglese ed americana, traducendo fra l'altro le opere di John Donne
e le poesie di Emily Dickinson.
STATI UNITI
SYLVIA PLATH (Boston, 27 ottobre 1932 – Londra, 11 febbraio 1963)
SYLVIA PLATH (Boston, 27 ottobre 1932 – Londra, 11 febbraio 1963)
Poetessa e scrittrice statunitense. Assieme ad Anne Sexton, Plath
è stata l'autrice che più ha contribuito allo sviluppo del genere della poesia
confessionale, iniziato da Robert Lowell e William De Witt Snodgrass. Sylvia
Plath dimostrò un talento precoce, pubblicando la sua prima poesia all'età di otto
anni. A Cambridge conobbe il poeta inglese Ted Hughes. Si sposarono il 16
giugno 1956. Hughes si occupò dei suoi beni letterari, distruggendo l'ultimo
volume del diario della poetessa, che descriveva il periodo trascorso insieme.
Nel 1982 Sylvia Plath divenne la prima poetessa a vincere il Premio Pulitzer
per la poesia dopo la morte.
EMILY ELIZABETHN DICKINSON (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst,
15 maggio 1886)
Poetessa statunitense considerata tra i maggiori lirici del XIX
secolo. All'età di venticinque anni decise, dopo un breve viaggio a Washington,
di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore
della casa paterna, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una
fastidiosa malattia agli occhi. Morì di nefrite nello stesso luogo in cui era
nata, all'età di 55 anni. Al momento della sua morte la sorella scoprì nella
camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e
filo contenuti tutti in un raccoglitore. Viene considerata non solo una delle
poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più
rappresentative.
Anne
Sexton
(Newton, 9 novembre 1928 – Weston, 4 ottobre 1974)
Figlia di Ralph Harvey, un industriale di successo nel campo
della lana, e Mary Gray Staples, crebbe nel confortevole ambiente della
middle-class, ma non fu mai a suo agio con lo stile di vita della sua famiglia. Nel 1957 si iscrisse al
laboratorio di poesia del "Boston Center for Adult Education".
Unitasi a numerosi gruppi di scrittura di Boston, venne a contatto con
scrittori come Maxine Kumin, Robert Lowell, George Starbuck e Sylvia Plath. Le
continue cadute in depressione, gli improvvisi stati di trance e i diversi
tentativi di suicidio la resero profondamente dipendente dalla terapia, dagli
psicofarmaci, dagli amici intimi - particolarmente Maxine Kumin e poi Lois Ames
- e dagli amanti. Nel 1973 dopo il
divorzio, l’inizio di un declino fisico e mentale: alla solitudine,
all'alcoolismo, alla depressione, al rapporto difficile con le figlie si unì il
disappunto da parte dei suoi lettori che non apprezzarono le poesie religiose
che andava scrivendo. Nell'ottobre del 1974, dopo aver pranzato con Maxine
Kumin, Anne Sexton si intossicò con il monossido di carbonio nel suo garage a
Boston.
Poetessa e scrittrice statunitense. Vinse numerosi e importanti
premi, tra cui il National Book Award nel 1970 e il Premio Pulitzer per la
poesia nel 1956. Oltre che alla poesia, si dedicò alla prosa e alla pittura.
Durante la sua vita Elizabeth pubblicò solamente 101 poesie. Era infatti una
perfezionista e trascorreva molto tempo ad ultimare le sue opere. I temi
principali sono lo sforzo di trovare un senso di appartenenza nel mondo e le
esperienze umane di pena e desiderio. Negli ultimi anni della sua carriera
Elizabeth insegnò nelle più prestigiose università americane.
POLONIA/RUSSIA
Poetessa e saggista polacca. Premiata con il Nobel nel 1996 e con
numerosi altri riconoscimenti. E’
considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni e una delle
poetesse più amate. Le sue opere sono contraddistinte da una grande semplicità.
Szymborska utilizza espedienti retorici quali l'ironia, il paradosso, la
contraddizione e la litote, per illustrare i temi filosofici e le ossessioni
sottostanti. Le sue poesie toccano spesso argomenti di respiro etico, il suo
stile si caratterizza per l'introspezione intellettuale, l'arguzia e la
succinta ed elegante scelta delle parole.
MARINA IVANOVNA CVETAEVA (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31
agosto 1941)
Poetessa e scrittrice russa. Fu una delle voci più originali della
poesia russa del XX secolo e l'esponente di spicco del movimento simbolista; il
suo lavoro non fu ben visto dal regime staliniano, anche per via di opere
scritte negli anni venti che glorificavano la lotta anticomunista dell'armata
bianca, in cui il marito Sergej Jakovlevič Efron militava come ufficiale. Emigrò prima a Berlino e poi a Praga, nel
1922.
Tornata a Mosca nel 1937 fu mandata in un campo di lavoro. Visse
in uno stato di estrema povertà e di isolamento dal mondo letterario. Il 31
agosto 1941 s'impiccò nell'ingresso dell'izba che aveva affittato. La
pubblicazione di molte sue opere è avvenuta vent'anni dopo la sua morte. La sua
poesia unisce l'eccentricità a un rigoroso uso della lingua, non priva di
metafore paradossali.
BELLA ACHATOVNA ACHMADULINA (Mosca, 10 aprile 1937 – Mosca, 29
novembre 2010)
Poetessa russa; con la raccolta di liriche La corda (1962), improntate a un arduo tecnicismo verbale, si pose in prima fila, insieme a Evtušenko e Andrej Voznesenskij, nella nuova generazione poetica poststaliniana, cui il recente disgelo aveva consentito una certa libertà di ispirazione e il distacco dalla retorica ufficiale. Nell'ambito di un severo, tradizionale impianto metrico, la Achmadulina ha condotto un'originale ricerca sul linguaggio, attenta alle inflessioni gergali, ma sempre guidata da un'ansia di purezza espressiva e della fede nella funzionalità simbolica della parola. Nelle sue raccolte più recenti, come nelle liriche apparse su giornali e riviste, esprime la meditazione sul destino dell'intellettuale nel mondo moderno e il virtuosismo stilistico lascia il posto a una più contenuta maturità d'espressione.
ELENA ANDREEVNA ŠVARC (Leningrado, 17 maggio 1948 – San
Pietroburgo, 11 marzo 2010)
Poetessa russa considerata tra le più innovative e piene di
talento degli ultimi decenni. La sua poesia satirica e provocatoria è stata
molto lodata dalla critica. La sua scrittura è caratterizzata da una
combinazione di elementi contrastanti, con influenze giudaiche, slave, tatare e
gitane; la poesia stessa è un atto sacro e il poeta è di conseguenza «un santo
e un martire», una persona scelta per «una vita profetica e solitaria». La sua
poesia ha le radici nella tradizione lirico-religiosa così come
nell'esperimento ludico», mentre la sua ricerca di libertà espressiva «non
tende a uno sperimentalismo futuristico, ma al passato, agli inizi, ai versi spirituali
(duchovnye stichi), all'antica poesia sillabica russa.
PORTOGALLO/BRASILE
FLORBELA ESPANCA, PSEUDONIMO DI FLOR BELA DE ALMA DA CONCEIÇÃO
(Vila Viçosa, 8 dicembre 1894 – Matosinhos, 8 dicembre 1930)
Poetessa portoghese tumultuosa, inquieta e ricolma di sofferenze
intime che ha saputo trasformare in poesia alta, carica di erotismo,
femminilità e panteismo. Morì suicida il giorno del suo compleanno ossia l'8
dicembre 1930, a Matosinhos in Portogallo, a soli trentasei anni, dove oggi si
trova una biblioteca a lei intitolata. Fu anche autrice: scrisse opere di vario
genere, racconti, un diario e delle lettere; tradusse diversi romanzi e
collaborò con riviste e giornali di correnti differenti. Fu grazie alla sua opera
poetica, quasi sempre in forma di sonetto, che diventò famosa. Oltre a
decantare l'amore, la poetessa scrisse anche di solitudine, tristezza,
malinconia, desiderio, seduzione e morte.
Márcia Theóphilo (Fortaleza, 1941)
Poeta e antropologa, candidata al premio Nobel. Ha dedicato la sua esistenza alla Foresta Amazzonica, descrivendone l'immensa bellezza, suoni, colori, odori, animali, frutti e i magnifici alberi che ne fanno parte. Vive fra il Brasile e Roma, e rappresenta l'Unione Brasiliana di Scrittori in Italia. È testimonial dell'iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità”, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCOnell'ambito della campagna di educazione allo sviluppo sostenibile (DESS). Ha ricevuto da Fulco Pratesi il “Panda” come testimonial biodiversità del WWF Italia.
Poeta e antropologa, candidata al premio Nobel. Ha dedicato la sua esistenza alla Foresta Amazzonica, descrivendone l'immensa bellezza, suoni, colori, odori, animali, frutti e i magnifici alberi che ne fanno parte. Vive fra il Brasile e Roma, e rappresenta l'Unione Brasiliana di Scrittori in Italia. È testimonial dell'iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità”, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCOnell'ambito della campagna di educazione allo sviluppo sostenibile (DESS). Ha ricevuto da Fulco Pratesi il “Panda” come testimonial biodiversità del WWF Italia.
Poetessa, insegnante, filosofa brasiliana, legata al Modernismo. I
suoi testi letterari ci parlano della vita quotidiana con perplessità e
fascino, della fede cristiana e dell'aspetto ludico, una delle caratteristiche
del suo stile unico. Ha insegnato per 24 anni, fino a quando la carriera di
scrittrice è diventata l'attività centrale, per lei la vita di tutti i giorni è
la condizione stessa della letteratura. Vive nella città di provincia di
Divinópolis, con circa 200.000 abitanti che descrive spesso nella sua prosa e
nella sua poesia.
CECÍLIA MEIRELES DE CARVALHO BENEVIDES (Rio de Janeiro, 7
novembre 1901 – Rio de Janeiro, 9 novembre 1964)
Poetessa, insegnante e giornalista brasiliana. Figlia di Carlos
Alberto de Carvalho Meireles e di Matilde Benevides Meireles, l'unica
sopravvissuta dei quattro figli. All'età di nove anni cominciò a scrivere
poesia e anche se ha vissuto sotto l'influenza del modernismo, nella sua opera
è ancora presente l'eredità del simbolismo così come le tecniche e le influenze
del Classicismo, di Gongora, del Romanticismo, del Parnassianismo, del Realismo
e del Surrealismo. Per questo largo spettro di influenze la sua poesia viene
spesso definita dalla critica "atemporale".
Paesi Arabi
Maram al-Masri nata "Massri" (مرام المصري; Lattakia,
2 agosto
1962)
Poetessa di origini
siriane. La sua poesia
d'amore intimistica, è libera nel verso e nella metrica.
E’ definita poetessa della naïveté e di poesia di myricae per il linguaggio ingenuo, scarno e
infantile, ma in realtà frutto di un’attenta ricerca dell'immagine poetica
essenziale. Per via della brevità e dello stile di alcune poesie richiama
fortemente la poesia di Saffo. Oltre all’amore, i temi che riorrono nella sua poetica
sono la solitudine dell'immigrato, la nostalgia della propria terra e la
libertà della donna. I suoi libri sono stati tradotti in italiano, inglese,
francese, corso, serbo-croato, maltese e spagnolo. In Spagna,
Te miro è rimasto per un mese tra i primi dieci libri di poesia più
venduti. Ha scritto anche dei racconti pubblicati in riviste letterarie arabe
ed europee. Alcune sue poesie sono state inserite in recenti antologie di poeti
arabi contemporanei.
Dunya Mikhail (Bagdad,1965)
Poetessa
irachena. Ha lavorato presso il giornale iracheno “The Baghdad Observer”,
ma di fronte alle crescenti minacce e vessazioni da parte delle autorità
irachene per i suoi scritti, nel 1990 è stata costretta a fuggire
negli Stati Uniti . Ha studiato nella Wayne State University di Detroit.
Nel 2001 ha ricevuto dalle Nazioni Unite il premio per la libertà di
scrittura Attualmente vive in Michigan dove lavora come
coordinatrice delle risorse arabe nel locale distretto scolastico e
universitario. Ha scritto in poesia: The Diary of a Wave Outside the Sea, 1999 The War Works
Hard, (tradotto nel 2005 da Elizabeth
Winslow) (tra i candidati per l’International Griffin Poetry Prize del 2006)
The Psalms of Absence La guerra lavora duro,
(tradotto nel 2011 da Elena Chiti; traduzione segnalata al Premio Marazza
Traduzione di Poesia Opera Prima nel 2012), testo arabo a fronte, Edizioni San Marco dei
Giustiniani.
Poetessa, scrittrice
e giornalista
libanese.
E’ stata definita una delle donne arabe più influenti nel mondo dalla rivista
Arabian Business per il suo attivismo
culturale e sociale. È attivista per i diritti della donna, e anche capo
redattrice di Jasad,
una rivista in lingua araba specializzata nelle arti e la
letteratura del corpo. Poliglotta, parla sette lingue; ha scritto libri in
lingue diverse, e ha anche pubblicato parecchie opere di traduzione, fra le
quali un'antologia della poesia libanese moderna in spagnolo, uscita in Spagna
come in diversi paesi di America latina, e un'antologia di 150 poeti che
si sono suicidati nel ventesimo secolo.
Per il suo libro In compagnia dei ladri del fuoco ha intervistato
un gran numero di scrittori. Ha ottenuto il premio del giornalismo arabo nel
2006. Nel novembre 2009 ha vinto il Premio Internazionale Nord Sud della
fondazione Pescarabruzzo per la sezione poesia Nel febbraio 2010 ha vinto il
Premio Blue Metropolis per la letteratura
araba a Montreal.
Poetessa irachena. Dopo la laurea in Letteratura inglese all'Università di Baghdad, ha lavorato in Iraq come traduttrice e collaboratrice di programmi culturali per la televisione. È del 1986 la sua prima pubblicazione di una raccolta di poesie, Il vino delle ferite. Per evitare ripercussioni ed esprimersi liberamente, Amal si trasferì a Monaco di Baviera nel 1997 insieme alla figlia. Nel 1999 le viene assegnato il primo premio per la migliore opera dell'anno alla Fiera del libro di Beirut. L'anno successivo, nel 2000, diventa caporedattrice della rivista arabo-tedesca al-Diwan (Il divano). Partecipò, in quello stesso anno, al festival Parole di mare per gli Incontri internazionali di poesia (Amalfi). Dal 2000, al-Juburi è anche consigliere culturale della Repubblica di Yemen. Dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, è ritornata a Baghdad dove ha fondato un centro culturale. Attualmente vive fra Baghdad e Berlino.
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