Woody Allen e Diane Keaton.


Ha i pantaloni giganteschi e il gilet da uomo in Io e Annie, il film di Woody Allen del 1977, la bella e bravissima Diane Keaton. Elegante, intellettuale, con una vita da invidiare. Fece così come le aveva suggerito Woody Allen: "Non badare troppo alle battute scritte, e mettiti addosso i vestiti che ti piacciono”. Indossò quello che voleva o, meglio, rubò quello che le piaceva dalle donne eleganti e alla moda che giravano per Soho. I pantaloni cachi di Annie, i gilet e la cravatta li prese a loro. Rubò il cappello a Aurore Clément, la futura moglie di Dean Tavoularis, che un giorno era andata a farli visita sul set di Il Padrino - Parte II con un vecchio cappello da uomo a tesa larga abbassato sulla fronte. Il cappello di Aurore diede il tocco finale al cosiddetto look Annie Hall. Grazie a Io e Annie vinse sia il premio Oscar che il Golden Globe come migliore attrice protagonista. Il titolo originale del film (Annie Hall) riprende sia il vero cognome dell'attrice, sia il nomignolo con cui Allen amava chiamarla, appunto Annie. Woody Allen dichiarò di aver voluto fare quel film in modo completamente diverso dagli altri. Lo incentrò su una persona reale, girò una commedia ma realistica. Basta con i tizi che si risvegliano nel futuro, i rapinatori di banche e i conquistatori di paesi del Sud America. Voglio fare un film in cui io e Diane Keaton interpretiamo noi stessi, abitiamo a New York e nella nostra relazione affrontiamo conflitti reali.
 
Diane aveva incontrato Woody Allen a 19 anni. Era a New York per studiare recitazione alla Neighborhood Playhouse School of the Theatre. A quel tempo per essere presa sul serio nel cinema bisognava avere un background teatrale. Due anni dopo l’inizio della Summer of Love fu presa per una parte nella versione musicale di Hair a Broadway. Uno dei suoi insegnanti riuscì a farle avere un provino per Provaci ancora Sam, l’opera teatrale scritta da Woody Allen e diretta dal fantastico Herbert Ross, che poi divenne un film. Prese il ruolo e anche Woody, con cui ebbe una bellissima storia d’amore durata cinque anni. 
 
Anche se ci eravamo lasciati due anni prima di girare ‘'Io e Annie'', continuai ad essere la complice di Woody. Non so spiegare perché continuassimo a funzionare. Forse, come un vecchio divano, eravamo comodi l’uno per l´altra. Ci piaceva ancora sederci insieme sulle panche dei vecchi all´ingresso di Central Park e commentare la sfilata di umanità che ci passava davanti. Ci divertivamo ancora con le nostre follie gastronomiche e continuavamo a progettare imprese future, ma le cose erano cambiate. In comune avevamo la passione di torturarci l'un l'altro con i rispettivi fallimenti. Lui era bravissimo con gli insulti, ma io anche. Sminuire l'altro ci faceva rifiorire. All´improvviso lui era il genio comico. All’improvviso io avevo occasioni importanti. Woody incoraggiava i miei tentativi artistici con messaggi come "P.S. Sono arrivate le tue nuove foto. Le migliori che hai fatto! Davvero!

 

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