Gucci, la storia di un marchio


In tempi di pandemia, Gucci non è rimasto a guardare ma, così come hanno fatto altri stilisti e grandi marchi, si è attivato a sostegno di due campagne di crowdfunding a supporto del Dipartimento della Protezione Civile e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ha sensibilizzato tutti i membri della sua community nel mondo sulla condivisione dei valori di giustizia sociale per la diversità, per l’uguaglianza e la libertà, richiamandoli ad una campagna di raccolta fondi per la ricerca e l’acquisto delle attrezzature mediche necessarie a combattere il Covid19. La nascita di questo importante marchio italiano avviene grazie al suo fondatore Guccio Gucci (1881/1953) che dopo aver viaggiato fra Parigi e Londra, ritorna a Firenze e nel 1921, apre il suo primo negozio per la vendita di pelletteria dallo stile classico.
 
A quei tempi la città fiorentina si distingueva per i materiali di alta qualità e l’abilità dei suoi artigiani. Insieme a tre dei suoi figli  Aldo, Vasco e Rodolfo, Guccio Gucci amplierà la sua azienda, includendo i negozi di Milano e Roma con la vendita delle sete, della maglieria e degli accessori in pelle finemente lavorati come borse e scarpe. Durante la seconda guerra mondiale, per carenza di materiale, la società confeziona borse di cotone canvas: la tela si caratterizza con la doppia firma G, il simbolo viene sovrapposto alle bande rosse e verdi. Aldo e Rodolfo Gucci amplieranno la società nel 1953, stabilendo uffici a New York City e daranno vita ad un internazional status symbol dei loro prodotti. Le stelle del cinema poseranno per le riviste di stile di tutto il mondo con gli abiti, gli accessori e le calzature di Gucci, contribuendo così al suo successo e alla sua crescita. I materiali per la creazione degli accessori saranno realizzati con la pelle di cinghiale, vitello, di animali esotici che verranno sottoposti a vari metodi di fabbricazione. I teli impermeabili e i rasi saranno utilizzati per le borse da sera, il bambù per le maniglie di altre borse.
 
Nel 1964 Gucci creerà dei foulard di seta con le immagini delle farfalle, seguiranno i motivi floreali altrettanto rigogliosi; orologi, gioielli, cravatte, occhiali si aggiungeranno poi alle linee dei prodotti dell'azienda. Nel 1964 viene introdotto l'uso del logo a doppia G anche per le fibbie e le cinture e per altre decorazioni accessorie. L’azienda ha un periodo di prosperità fino al 1970, ma dal 1980 le dispute familiari porteranno Gucci sull’orlo del disastro. La direzione della società verrà assunta, senza successo, da Rodolfo Maurizio Gucci, dopo la morte del padre, nel 1983. Maurizio era un uomo affascinante ma, dopo quattro anni di gestione dell’azienda, la maggior parte dei dirigenti della società convennero che era incapace di dirigere la società. E così, nel mese di agosto del 1993 fu costretto a vendere le sue azioni a Investcorp. La mattina del 27 marzo 1995 Maurizio Gucci, allora 46enne, verrà ucciso a Milano. A commissionare il delitto sarà la sua ex moglie Patrizia Reggiani. Oggi, Gucci è il marchio italiano più venduto nel mondo con i suoi circa 278 negozi a gestione diretta e, da settembre 2009, con i commerci all'ingrosso dei suoi prodotti attraverso affiliati e grandi magazzini.
 
Un successo scaturito anche dalla creazione di forti partnership con celebrità di Hollywood e influenzatori social media.  Molto attiva nel campo della solidarietà. Dal 2005 con il partenariato con l'UNICEF,  in cinque anni ha donato ben circa 5 milioni e mezzo di euro, sostiene l'educazione e la salute, la lotta contro la fame e diversi programmi di prevenzione delle malattie, oltre alla fornitura di acqua pulita per orfani e bambini affetti da HIV e AIDS nell'Africa Sub-Sahariana. La maison del lusso per eccellenza, nata nella culla del Rinascimento, si distingue nel mondo anche per il suo codice etico.
 
Articolo pubblicato sulla mia rivista Maestri di stile del magazine LEI STYLE del mese di maggio2020

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