LA MIA POESIA
Il giorno a
salire è un tocco d’arpa a precipizio
è luce
crimagliera in una nuvola ventosa che si perde nel colore dei cedri
il raggio si
smaglia nel profumo della quercia
mentre il vento sfiora il muschio che trabocca dalle crepe.
Sento il
silenzio della terra nel respiro delle piante
e la lieve
brezza che con la sua voce si scioglie in preghiera.
Spingo la
luna più in là dell’universo
il suo volo
è lento.
Sono salva
anche oggi e taccio davanti alle alture che divallano
aspettando
la quiete successiva
per
ricongiungermi nell’ incandescenza di questa natura e senso.
Dischiudo in
un pugno il brivido del tempo che muta vorticosamente
la mia
contumacia è nel principio del canto degli uccelli
nell’altezza
di ogni mattino che nasce.
Mi sarà più
soffice il nido in questo tempo?
Prego per la
mia anima e vado incontro alle valli colme di vita
ma il fiume non sa.
Resto lì ad
aspettare la tua resurrezione prima del pleniluvio.
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