Margherita di Savoia, nel 170esimo della nascita


Onde venisti? Quali a noi secoli
sí mite e bella ti tramandarono?
fra i canti de' sacri poeti
dove un giorno, o regina, ti vidi?

Dall’Ode “Alla Regina” – G. Carducci

In vista dell’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, Il Parco Letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro rendono omaggio a Margherita di Savoia, alla regina che amava la poesia, la letteratura, la musica; con la passione per le auto, i cavalli, gli aeroplani, la montagna (fu la prima donna a scalare il Monte Rosa, una delle più alte vette delle Alpi). Amatissima dal suo popolo e dotata di grande fascino, grazie al quale seppe raccogliere intorno alla monarchia l’élite culturale e artistica del tempo. Non c’è da stupirsi, quindi, se anche un poeta considerato antimonarchico come Giosuè Carducci non seppe resistere all’ Eterno femminino regale: quel “pasticcio da obnubilamento piccolo-borghese tra erotico e politico-ideale”, dove si legge che la regina “si muove e cammina musicalmente con certe pause wagneriane” e che gli valse la feroce definizione “di gonne regali umil lecchino”. La celebre ode Alla regina d'Italia (“Onde venisti?/ Quale a noi secoli/ sì mite e bella ti tramandarono/ …) gli costò l’accusa di essersi “convertito” alla monarchia.

 Margherita considerava il Carducci “il primo dei nostri poeti viventi”, era entusiasta delle sue poesie, molte delle quali recitava a memoria. Carducci le era grato e le dedicò anche un’altra ode: Il liuto e la lira.

……Dal grande altare nival gli spiriti
del Montebianco sorgono attoniti,
a udire l'eloquio di Dante,
ne' ritmi fulgidi di Venosa,

dopo cotanto strazio barbarico
ponendo verde sempre di gloria
il lauro di Livia a la fronte
de la Sabauda Margherita,

a voi, traverso l'onde de i secoli,
di due forti evi ricantar l'anima,
o figlia e regina del sacro
rinnovato popolo latino.

 Ma non fu l’unico poeta a subire il fascino di Margherita: Giovanni Pascoli le rese omaggio nel suo inno Pace, Gabriele D'Annunzio nel romanzo Il Fuoco; molti altri scrittori e poeti furono ospiti graditi alla sua corte e da lei trassero ispirazioni come Antonio Fogazzaro, Riccardo Zanella, Salvator Gotta, Giovanni Prati, Giuseppe Giacosa, Ugo Oietti. La scrittrice e giornalista Matilde Serao le dedicò la breve opera Come un fiore del 1900. Margherita amava circondarsi di letterati e intellettuali. Oltre alla letteratura e alla poesia, Margherita si dilettava a suonare il mandolino, amava molto la musica da camera e fondò il Quintetto d'Archi di Roma diretto da Giovanni Sgambati che, insieme ad Ettore Pinelli, istituì a Roma il Liceo musicale di Santa Cecilia. La regina amava la musica. Raccolse un gran numero di libri che confluirono nella sua biblioteca privata, allestita in una stanza inclusa nel suo appartamento e arredata con la preziosa libreria di Pietro Piffetti (da qui il nome Biblioteca Piffetti), uno dei maggiori ebanisti piemontesi al servizio della Casa Reale. Dopo la morte del marito Umberto I di Savoia (il 29 luglio del 1900 a Monza) si dedicò al ruolo di regina madre, si prodigò ancora di più in opere di beneficenza e filantropiche con ingenti lasciti ad ospedali e orfanotrofi; durante la guerra trasformò in ospedale la sua residenza romana.

«Benché (...) compirà 60 anni il 20 novembre 1911, è ancora una delle più eleganti donne in Italia. Nessun’altra conosce meglio l’arte di come valorizzarsi al massimo e di come mantenere la propria bellezza. La sua carnagione e la sua figura sono ancora l’invidia della società italiana. Sua Maestà si occupa poco della vita di corte e, dalla morte del marito, ha dedicato gran parte del suo tempo al lavoro filantropico per tutta l’Italia. Infatti è guardata dal popolo di quella Nazione, nella stessa luce in cui si guarda la regina Alessandra (consorte di Edoardo VII, re d’Inghilterra, scomparso il 6 maggio 1910, ndr) in questo Paese. La simpatia per il suo stato di vedova è unita all’ammirazione per la forza con cui ha affrontato la tragedia della sua vita» scrisse di lei Fanny Salazar Zampini.


Il 20 novembre di quest’anno ricorre il 170 esimo anniversario della nascita della regina; il 20 novembre del 1878 Carducci pubblicava la sua ode alcaica “Alla regina d'Italia” in cui ne rinnovava la sua esaltazione ideale. Vogliamo immaginarla così come la descrisse il poeta: un’apparizione di gentilezza e di bellezza come in alcune donne delle antiche canzoni di gesta, o nelle rime dei poeti toscani del dolce stil novo, avvolta in tale luce di arte e di poesia, splendente come «bianca stella di Venere» «fulgida e bionda» immagine di donna delicata dipinta da Raffello, con i delicati colori ispirati al tramonto e i sospiri d'anima dei versi del Petrarca.

 

Antonetta Carrabs

Poeta, scrittrice, saggista, giornalista pubblicista. Dirige la collana I Quaderni di PoesiaPress, per la Nemapress edizioni. Promotrice culturale di iniziative teatrali, di poesia e di rassegne letterarie. Presidente e fondatrice di Zeroconfini Onlus, de La Casa della Poesia di Monza, dell’associazione Monza Regale, della Consulta di Monza e della Brianza. Co-direttore-artistico della rassegna culturale Mirabello Cultura. Fondatrice e presidente del Centro di Ricerca e Studi Durini e del Festival Europeo delle Lingue Dialettali e Minoritarie. Responsabile dei Laboratori di poesia Ernesto Cardenal. Dirige "Beyond Bordes - Oltre i confini", il giornale dei detenuti del carcere Sanquirico di Monza. Docente di scrittura creativa presso l’Università del Tempo Libero di Biassono. Redattrice per LEIStyle, Ora, Voi e Il Punto Notizie. Ha collaborato con i medici dei Reparti di Ematologia ed Oncologia Pediatrica degli ospedali San Gerardo di Monza e dell'Istituto dei Tumori di Milano, realizzando con i bambini percorsi di poesia e di intrattenimento letterario.

 Pubblicazioni: Fuori è il sole - Il Leccio 2004; Amor de lonh - Pulcino Elefante 2005; Il fiore azzurro -  LietoColle 2009; I miei sogni son come conchiglie Rizzoli Collana Bur 2011; Il Boncio di Chiara - Bonaccorso  2011; Le Cartorime, piccoli poeti inventano la vita - Carthusia 2011; VioleperEnza  - LietoColle 2014 ; Amori Sbarrati -LietoColle 2014; Ribellioni - Nemapress  2015 - Collana Teatro; L'incendio dell'amore -  La Vita Felice 2017 ; Le poetesse mistiche pazze per Dio – La via femminile al Romanticismo nel Medioevo - NemaPress Ediz. 2017, Isabella Morra, il mio mal superbo La Vita Felice 2015, La Via Aurelia di Ponente - Bonaccorso Editore 2016, E' verde il Paradiso - Natan edizioni 2016, Non è ancora notte” - Bonaccorso Ediz. 2017; La rivoluzione delle Sibille - NemaPress 2019;    Antonia Pozzi, “I quaderni di PoesiaPress” Nemapress ediz. 2021

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