Quando la città ci parla di natura
E’ la natura a creare architetture perfette in armonia con il mondo dove ognuno di noi, attraverso il proprio essere imperfetto, può scoprire dentro e fuori di sé proiezioni di natura, così come gli alberi, nel loro prolungamento dei rami, creano parole; la ricerca di un fiore, di un piccolo dettaglio verde ci fa percepire un equilibrio fatto di immagini che racchiude quel richiamo alla concezione del bello, all’armonia del tutto che è insita nella natura stessa dove la sua scrittura ci conduce alla bellezza e alla perfezione.
Ed è compito dell’uomo che abita il mondo custodire questa armonia perché è lui stesso natura, frammento imperfetto di una natura perfetta. Anche un luogo, una città sono scrittura dove ognuno di noi può essere lettore di messaggi alti e altri; così come in una canzone, un’aria o una sinfonia la natura esiste per essere ascoltata. Come si ascolta l’antica melodia legata all'uomo, anzi alla vita, nella sua unicità e da una consuetudine di sempre: l’acqua, il principio di tutte le cose, vita che sempre scorre. Ricostruire una città in comunione con questa idea del “bello” vuol dire, quindi, responsabilità, vuol dire preservarne nel tempo il suo significato. - Antonetta Carrabs
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