Alserio
E’ il giorno incerto a salire che muta in ombra
su grigie fioriture che mettono radici nei riverberi lontani
nel silenzio di questo cielo brianteo
dove lo sguardo si tende e poi si posa sulle acque di Alserio
trepidanti per il vento inesauribile che arriva dalle cime
in attesa che mi sorprenda la pioggia
seguo la luce sulla pagina del lago, fin sul filo d’erba timido e
sperso
in quest’aria sottile affidata alla terra dove tutto è poesia
nella significazione del grande disegno
che porta fiori in primavera quando il glicine mette un brivido
lungo la luce che si perde nel colore della sera
l’azzurro è più umido di pioggia, è un tocco d’arpa a precipizio.
Nel profumo dell’aria e l’innocenza del mondo
io taccio davanti allo spazio di quiete e spingo la luna più in là
dell’universo
il suo volo è lento
mi ricongiungo nell’incandescenza di questa natura e senso
la dischiudo in un pugno, nel tempo che muta vorticosamente
e resto ferma, in attesa del pleniluvio, nel silenzio ostinato della terra.
Un rodeo di nuvole accoglie il canto delle madri
dove il cuore si apre all’esile
traccia di poesia.
Antonetta Carrabs
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