DONNE INDIMENTICABILI a cura di Antonetta Carrabs
Anna Kuliscioff Frida Kahlo Artemisia Lomi Gentileschi Emily Dickinson Aurelia Josz
Letture sceniche con Antonetta Carrabs - Raffaella Fossati - Silvia Messa
con la
partecipazione straordinaria delle allieve della Fondazione Musicale Vincenzo
Appiani.
Sabato 18 marzo ore 16,30 Centro Civico San Rocco
ANNA KULISCIOFF (Sinferopoli, 9 gennaio 1855 – Milano, 29 dicembre 1925) «Mi auguro, per il trionfo della causa del mio sesso, solo un po’ più di solidarietà fra le donne. Allora forse si avvererà la profezia del più grande scrittore del nostro secolo – Victor Hugo – che presagì alla donna quello che Gladstone presagì all’operaio: che cioè il secolo XX sarà il secolo della donna» Pseudonimo di Anna Moiseevna Rozenštejn. Rivoluzionaria russa. Anarchica, fuggì in Svizzera (1877) e vi conobbe Andrea Costa di cui divenne compagna. Esule in Italia aderì al marxismo e condivise con Filippo Turati cui si unì dal 1885) la direzione di Critica Sociale (1891). Esponente della corrente riformista del Partito socialista, militò nel movimento per l'emancipazione delle donne. È stato pubblicato postumo (6 voll., 1977) un suo importante Carteggio con Turati. Il suffragio universale, inteso così come Anna Kuliscioff lo aveva difeso nelle sue battaglie, ossia come voto per tutti, uomini e donne, senza distinzione alcuna di sesso o di classe, sarà introdotto in Italia solo nel 1946, dopo venti anni di dittatura fascista e l’immane tragedia della seconda guerra mondiale.
Sabato 15 aprile ore 16,30 Centro Civico Libertà
FRIDA KAHLO (Coyoacán, 6 luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954)
Frida fu una pittrice dalla vita travagliata. Le piaceva dire di essere nata nel 1910, poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione messicana di quell'anno e del Messico moderno. La sua attività artistica ha avuto di recente una rivalutazione, in particolare in Europa, con l'allestimento di numerose mostre. Affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), fin dall'adolescenza manifestò una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico e aveva uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. Studiò inizialmente al Collegio Aleman, una scuola tedesca, e nel 1922, aspirando a diventare medico, s'iscrisse alla Escuela Nacional preparatoria. Qui si legò ai Cachuchas, un gruppo di studenti sostenitori del socialismo nazionale e incominciò a dipingere per divertimento. Molte attenzioni erano riservate soprattutto ad Alejandro Gómez Arias, studente di diritto e giornalista, capo spirituale e ispiratore dei Cachuchas e di cui Frida si innamorò.
Sabato 13 maggio ore 16,30 Centro Civico Triante
Artemisia Lomi Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, tra il 1652 e il 1656)
Pittrice italiana di scuola caravaggesca. Nacque da Orazio e Prudenzia di Ottaviano Montoni, primogenita di sei figli. Orazio Gentileschi era un pittore, nativo di Pisa, dagli iniziali stilemi tardo-manieristi che, stando al critico Roberto Longhi prima di trasferirsi a Roma «[…] non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco» (Longhi). Fu solo dopo l'approdo nell'Urbe che la sua pittura raggiunse il suo massimo valore espressivo, risentendo grandiosamente delle innovazioni del contemporaneo Caravaggio, dal quale derivò l'abitudine di adottare modelli reali, senza idealizzarli o edulcorarli e, anzi, trasfigurandoli in una potente quanto realistica drammaticità. “Questa femina, come è piaciuto a Dio, avendola drizzata nelle professione della pittura in tre anni si è talmente appraticata che posso adir de dire che hoggi non ci sia pare a lei, havendo per sin adesso fatte opere che forse i prencipali maestri di questa professione non arrivano al suo sapere.” – Orazio Gentileschi
Sabato 17 giugno ore 16,30 Centro Civico San Fruttuoso
Emily Dichinson (Amherst, 10 dicembre 1830 Amherst, 15 maggio 1886)
Poetessa statunitense considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo. All'età di venticinque anni decise, dopo un breve viaggio a Washington, di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa paterna, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi. Morì di nefrite nello stesso luogo in cui era nata, all'età di 55 anni. Al momento della sua morte la sorella scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più rappresentative. L'opera poetica di Dickinson è incentrata sui temi della natura, dell'amore e della morte, e sulla riflessione sul senso della vita. Nell'insieme, le sue liriche racchiudono una profonda angoscia esistenziale espressa con magistrale limpidezza di linguaggio. Più della metà delle sue poesie fu scritta durante gli anni della guerra di secessione americana
Domenica 17 settembre ore 16,30 Centro Civico San Carlo- San Giuseppe
Aurelia Josz (Firenze, 3 agosto 1869 – Oświęcim, 1944)
Educatrice e scrittrice italiana, fondatrice della
prima scuola agraria femminile in Italia. Maestra elementare, prima a Firenze e
poi a Milano, Aurelia Josz ideava nuove metodologie didattiche, per catturare
l'attenzione delle sue scolare: utilizzava il teatro e materiali cartacei
innovativi. Con le sue piccole allieve creò un museo geografico e
antropogeografico e, con un occhio ai suoi nuovi metodi didattici, pubblicò
manuali scolastici. A dicembre 1902 Aurelia Josz inaugurò a Milano la prima Scuola pratica
agricola femminile in Italia, ideata per una trentina di orfane, tra i 13 e i
15 anni, che si trovavano nell'orfanatrofio delle Stelline, in corso
Magenta. La scuola venne poi trasferita a
Niguarda. A Monza ha fondato la scuola di Agraria del Parco. All'inizio degli
anni Trenta ha impiantato anche una scuola agraria in provincia di Roma. Nel
1944 fu arrestata, perché di origine ebraica e deportata prima al Campo di Fopssoli in Emilia-Romagna, poi al Campo di concentramento di Auschwitz dove fu uccisa il giorno dopo l'arrivo. La sua prima
biografa è stata sua sorella Valeria Vita Josz.
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