Maria Callas, divina e indimenticabile
Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, la divina ed indimenticata Maria Callas, nasce il 2 dicembre 1923, a New York , da genitori greci. Fin da bambina dimostrò
di avere talento, un vero enfant prodige, tanto che i genitori le
imposero una vita di sacrifici fino alla sua adolescenza: studiava 12 ore al
giorno. «Era quasi una persona immortale incarnata nell'arte lirica, è stata
per il canto quello che Toscanini è stato per la direzione d'orchestra» - disse
di lei il maestro Riccardo Muti. Nel centenario della sua nascita, molte sono
le città che le renderanno omaggio con una moltitudine di eventi, in tutto il
mondo.
Adorata e odiata, scandalosa e affascinante, criticata e
invidiata. Prima artista di grande successo, poi personaggio
pubblico del jet set, molto controverso, ma affascinante e complesso, dalle
infinite sfaccettature. Grandissimo carisma.
Una curiosità: le piaceva molto andare per negozi e “nella vita di tutti i giorni
faceva cose banali – disse la sua amica Giovanna Lomazzi - poi
quando varcava la porta del teatro si trasformava nella Callas. Anche quando
l’accompagnai a New York, per il debutto trionfale al Metropolitan, passavamo
intere giornate a fare shopping. Alla fine io, che avevo 12 anni meno di lei,
ero a pezzi, mentre lei aveva una grande resistenza fisica: andava a cantare,
con un’adrenalina folle in corpo.” La
sua carriera iniziò con Puccini e la Tosca in Grecia, nel 1942: fu un successo
strepitoso. Nel 1947 il tenore Giovanni Zenatello la scritturò per la Gioconda
di Ponchielli all'Arena di Verona. In quell’occasione conosce l'industriale
Giovanni Battista Meneghini che si innamorò di lei e le propose di diventare il
suo manager, contribuendo così ai suoi primi successi. Si sposarono qualche
anno dopo, nel 1950, nell'abitazione milanese di Arturo Toscanini. Si aprirono per
la Callas le porte della Scala di Milano, il teatro lirico più prestigioso del
mondo. Nacque un mito e lo sapeva bene il suo grande amico Franco Zeffirelli: “la congiunzione di stelle che si sono incontrate per creare un
astro così completo e perfetto come Maria Callas non potrà ripetersi mai più.” La sua voce unica e irripetibile, potente, con un’estensione
vocale che riusciva a raggiungere ben tre ottave: un vero e proprio 'miracolo
della natura', un talento spontaneo. Gli anni ’50 segnarono il suo grande
successo e la consacrarono diva del belcanto. La sua forte
presenza scenica, la sua personalità, la resero una vera star mondiale. Si alzava tardi e mangiava pochissimo:
filetto tritato e verdure scondite. Seguiva con rigore la dieta che le aveva
fatto perdere 30 chili di peso: una trasformazione fisica che la rese bella, sensuale,
sofisticata, carismatica, una vera icona femminile. Per tutta la vita inseguì l’amore e la
famiglia che non ebbe mai.
Il suo più grande amore fu l’armatore Aristotele Onassis che incontrò ad
una festa. Ne seguì l’invito per una vacanza sul suo panfilo, il Christina. La
Callas ci andò con suo marito Giovanni Battista Meneghini. Quella vacanza fu l’inizio della sua
tormentata storia d’amore con Onassis. Furono sorpresi nella cabina
dell’armatore da Tina, la moglie di lui, che a Meneghini disse: “siamo due
disgraziati. La tua Maria è in salone, tra le braccia di mio marito. Te l'ha
portata via. Mi spiace per te, io avevo già deciso di lasciarlo. Povero
Battista, ma anche povera Maria: si accorgerà di che uomo è.” Per anni la Callas
affronterà la gogna pubblica sui giornali. Ma quando tornerà
libera, la proposta non arriverà mai. Il 20 ottobre 1968, Onassis sposerà, a tradimento, Jacqueline Kennedy. La Callas, all’oscuro di tutto dirà: “venni
a sapere della sua storia con Jacqueline Kennedy dai giornali. Lo considerai un
gran porco. La pagheranno entrambi. Fu come se avessi preso un
colpo in testa. Cercherò di sopravvivere. Ho abbandonato una carriera
incredibile: è facile dire niente rancore. Prego Dio per superare questo
momento. Se cerco un Principe Azzurro? Spero di incontrare un vero uomo che mi
accetti per quello che sono. È un porco. Mi ha tradita.” Zeffirelli non fu tenero con lei: se
la cercò - disse - attorniandosi di
personaggi orribili come Onassis. E pensare che sul lavoro era perfetta. Se era
stanca e doveva cantare, non parlava nemmeno al telefono, per non sprecare la
voce. E quando affrontava il pubblico, iniziava l’incantesimo. Non solo per le
doti canore, ma per le straordinarie capacità espressive.” Il declino della grande
diva incominciò a Dallas con la Lucia di Lammermoor per la regia di Zeffirelli.
Non arrivarono in tempo i costumi dall’Italia, ma lei non si disperò; rimediarono
con tre costumi di una corista, aggiungendo qualche perla. Fu un successo ma
lei si rese conto di aver cantato male. “Qui finisce la mia
carriera” disse. Quella notte la passò a piangere. Negli
ultimissimi anni tentò una sorta di riscossa artistica attraverso una serie di
masterclass e concerti in giro per il mondo insieme al collega Giuseppe
Di Stefano. Dopo soli due
anni dalla morte di Onassis, il 16 settembre del 1997, Maria Callas, a soli 53
anni, si spegne a Parigi, in seguito all’ingestione di una forte dose di
psicofarmaci. Alla governante Bruna aveva scritto: «fai spargere le mie
ceneri nell' Egeo, abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare».
Antonetta Carrabs - pubblicato su LEIStyle, febbraio 2023
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