Qual musico!
Oh, mia ombrosa notte!
T’indulgi a passo lento
e
io sospirar ti sento
mentre s’asconde al guardo mio
l’altura di ogni tuo confine.
Son sterili nubi
sparse come
ancelle sulla Terra
e tutt’intorno par
si fregia la campagna
con la sua vermiglia
chioma
che quasi s’abbandona.
Giacciono ovr’ora e piano
le rive frondeggianti
e il nulla par si copre nelle cale di un
notturno
nelle note di un silenzio.
che s’affaccia al giorno
e s’acerba nel pallor di tal
mortale loco.
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