Karl Otto Lagerfeld


«Con il cuore spezzato sono in lutto. Prego che le vostre parole gentili e di conforto mi aiutino ad andare avanti senza papà. Grazie per le condoglianze» firmato Choupette. Il post ha ricevuto 72mila like. Non è la compagna di Karl OttoLagerfeld a scriverlo, ma la sua «ragazza ricca» come l’ha definita il Kaiser, la sua adorabile gatta birmana di sette anni, la star del web, adottata nel 2011. Il messaggio è apparso, dopo la morte dello stilista e fotografo tedesco, venuto a mancare a Parigi  il 19 febbraio all'età di 85 anni, sull’account Instagram di Choupette, creato dalla influencer Ashley Tschudin, che vanta ben più di 240mila follower. Le foto ritraggono la diva del web a quattro zampe con la veletta nera sugli occhi. Adottata dallo stilista nel 2011, forse erediterà una parte della sua vasta fortuna che ammonta a diversi milioni di dollari. Un amore incontrastato per lei: "Io non potrei mai lavorare, soprattutto leggere, se non fossi completamente solo. Detesto la vita di tipo coniugale e ho un solo grande amore, la mia gattina Choupette: è una presenza meravigliosa, morbida, sfuggente, soprattutto silenziosa
Le sue collezioni sono indimenticabili e resteranno nei libri di costume: le Maison Fendi e Chanel, con cui Karl Lagerfeld ha collaborato come direttore creativo e come direttore artistico (da 53 e da 35 anni) possiedono quasi 70mila suoi schizzi. E’ un’eredità cartacea dal valore inestimabile. La sua genialità è racchiusa nei disegni multicolore su carta che tratteggiava con matite, carboncini e ombretti per gli occhi con cui amava sfumare i suoi bozzetti: disegno come respiro. Non chiedi di respirare, accade e basta. E se non riuscissi a respirare, sarei nei guai, Io sono una specie di ninfomane della moda che non raggiunge mai l’orgasmo. Comprate vestiti della taglia che avete voglia di portare. Sbarazzatevi di tutto il resto, regalatelo, e quando non avrete più niente da mettervi, vi posso assicurare che se avete un chilo di troppo farete ogni sforzo per perderlo. Perché non c’è niente di più spiacevole di un pantalone stretto in vita”.
 
Leggendario, vanitoso, visionario, uomo di straordinaria cultura, innamorato dei libri e dell’arte, con il suo codino bianco, gli occhiali scuri e quella spietata propensione a dire sempre quello che pensava. Aveva avuto parole anche per Papa Francesco: l’altro Papa (Ratzinger) mi era antipatico, questo mi pare meglio, lo chiamerei il papa dei poveri. Ma io sono completamente agnostico, anche se adoro la religione, e penso che il cattolicesimo sia stato una buona invenzione, soprattutto perché in passato ha portato la cultura negli angoli più lontani e abbandonati del mondo. Mi piace leggerne i testi famosi, per esempio le opere di Bossuet". (a La Repubblica). La sua uscita di scena lascia un vuoto incolmabile nel panorama fashion. L’ultima sua collezione, alla quale ha lavorato dal suo letto fino al giorno della sua morte, è stata presentata alla Settima della Moda di Milano e vissuta con grande commozione in passerella anche da alcune delle sue muse Gigi e Bella Hadid, Kaia Gerber. L’altra sua ultima collezione per Chanel sfilerà invece martedì 5 marzo durante la Settimana della Moda di Parigi.
Karl Lagerfeld era anche un vero appassionato di libri dai quali non si separò mai. Un lettore instancabile e onnivoro, come più volte si è definito il terribile tedesco di Amburgo cresciuto nella Parigi di Dior, Chanel e Balenciaga. “nonostante gli impegni di lavoro leggo sempre, spinto da un senso di colpa permanente che rende la lettura ancora più piacevole. Vivo circondato dai libri. Se veniste da me capireste che la situazione è seria”. Fra i suoi libri preferiti quelli di Virginia Woolf. “I libri sono una droga pesante con la quale non si rischia l’overdose”. La sua libreria contiene più di 300mila volumi da Botticelli all’Art Nuveau, da Thomas Mann fino a Djagilev, collocati su pile che dal pavimento raggiungono il soffitto con una passerella.  Tanti sono invece i libri scritti da lui o dedicati al suo estro creativo. La lettura era una delle sue più grandi passioni infatti, quando si spegnevano i riflettori, ritrovava la pace e la tranquillità soltanto nella lettura. Tra gli innumerevoli libri su e di Karl Lagerfeld ricordiamo The World According to Karl, un volume con le sue citazioni più celebri, accompagnato dalle illustrazioni di Charles Ameline. La sua misteriosa e instancabile figura ha ispirato e stimolato scrittori, editori e registi nel tentativo di raccontarla. “Non mi affeziono per sempre agli oggetti, e neppure alle persone. Agli amici chiedo reciprocità, se l'altro non è all'altezza, è finita; ritengo superfluo perdonare, preferisco dimenticare". E’ stato il creatore di icone, ma soprattutto  è stato icona di se stesso.  Ha avuto la capacità che solo i grandi artisti hanno: mutare col mutare del tempo senza mai perdere sè stesso. Poi il tempo lo ha atteso alla fine del suo viaggio e se l’è portato via. L’aveva immaginato così il suo addio alla vita: mi fa ribrezzo l’idea di ingombrare con i miei resti. Che orrore! Quando è finita, è finita! Sono contrario alla memoria. A un certo momento bisogna sloggiare. Amo gli animali della foresta vergine. Non si trovano più quando muoiono. Karl Lagerfeld se n’è andato via ma non è riuscito a portare con sé la memoria del suo passaggio. Avrebbe voluto farlo come fanno gli animali della foresta vergine, ma non sarà così, perché noi lo ritroveremo sempre ogni qualvolta cercheremo di narrare la Bellezza.
 

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