Parco Letterario Virgilio - Pietole (Mantova)
Poeti, poesia e illustri mecenati rivivono nei Parchi Letterari Italiani
Dopo il parco di
Montale in Liguria e quello lombardo dedicato al Manzoni, il nostro viaggio,
alla ricerca dei magnifici Parchi Letterari italiani, continua con una sosta
ancora in terra lombarda. Siamo a Mantova nelle campagne di Pietole, una frazione
di Borgo Virgilio, fra pascoli e antichi condottieri alla
ricerca del Parco Letterario Virgilio dedicato al grande poeta. Il
presidente Stanislao
de Marsanich ha rimarcato più volte l’importanza e le potenzialità
di questo parco letterario dedicato al poeta dove qui è stato ispirato per le Bucoliche e
soprattutto per le Georgiche. Un parco che promuove il recupero del
territorio e la conoscenza della filiera agroalimentare. Il nostro viaggio
ci porta a pochissimi chilometri da Mantova dove troviamo, al centro di una
vasta tenuta di circa 1000 ettari, la Corte Virgiliana appartenuta ai Gonzaga;
un ampio complesso architettonico, sede oggi di un’azienda agricola che
rappresenta un esempio di corte rurale gonzaghesca.
La leggenda vuole che il
poeta Virgilio sia nato proprio in questi luoghi che ci accolgono con i loro
ampi cortili, le grandi stalle e lo splendido fabbricato della prima metà del
Seicento adibito ad abitazione e rappresentanza.
“Mantova mi ha dato i natali, la
Puglia mi ha dato la morte e ora sono sepolto a Napoli; ho cantato i pascoli, i
campi, i condottieri.” (epitaffio sulla tomba di Virgilio) www.parchiletterari.com
Primus ego in
patriam mecum, modo uita supersit,
Aonio rediens deducam uertice Musas;
primus Idumaeas referam tibi, Mantua, palmas,
et uiridi in campo templum de marmore ponam
propter aquam, tardis ingens ubi flexibus errat
Mincius et tenera praetexit harundine ripas.
Virgilio, Georgiche III 10-15
Aonio rediens deducam uertice Musas;
primus Idumaeas referam tibi, Mantua, palmas,
et uiridi in campo templum de marmore ponam
propter aquam, tardis ingens ubi flexibus errat
Mincius et tenera praetexit harundine ripas.
Virgilio, Georgiche III 10-15
Io come primo mantovano, ammesso che la vita sia bastevole tornando in patria dalla vetta a ònia porterò con me le Muse; io per primo, o Mantova ti porterò le palme idumè e ed innalzerò un tempio marmoreo nella verde campagna in vicinanza dell'acqua dove l'ampio Mincio sinuoso scorre lento e copre di tenere canne le sponde.Virgilio, Georgiche III 10-15
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