Dove il cuore tollera


 


















Nel silenzio della neve il transito del mio tempo
fin dentro l’ultima goccia dischiusa nella fresca penombra di questo giorno a salire
che si staglia dalle cime ancora più imbrunite dalla notte

il ritmo del respiro mi accompagna verso la luce del primo raggio di sole
si sfilaccia e si arruffa, poi si aggomitola e dipana
alla frescura del mattino appena mordicchiato dal vento.

E’ il mio mezzogiorno sulle fronde degli alberi
protesi nell’aria tra il viola e il rosso dei fiori
e il batter d’ali del piccione che si stampa nell’aria col suo verso

un fremito caldo scava nel mio sangue la tua anima
riprende nel canto della tua genitura all’obbedienza del nuovo transito
verso più alti e luminosi varchi, nella febbricitante danza delle acque

il canto dei ruscelli stormisce nell’aria tremita a fil d’acqua
oscilla nella brezza di linfa fervida, in quel soffio di armonia senza limite
anelito profuso di elisir di liuti e poi di lire

nel furore policromo dei suoni, là dove è più fitto il vento
tendo il viso tra le case fin dentro il velo di pioggia
e seguo la luce che s’aggira dove il cuore tollera

l’aria sbatte le imposte, strapazza le fioriture
screpola le argille fa fremere i vetri e agita gli orti
mentre io attendo.
 
Antonetta Carrabs
Dicembre 2018 inedito

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