Il mio canto a primavera
Un lampo di sole entra per la finestra più alta
si libera dalla profonditàtraversa gli anni da cima a fondo
e tocca il punto impensabile
dove nulla da nulla è più diviso
Sei oltre di me.
La tua patria è quella delle rondini
del grano che volge in cielo senza fine
delle spighe e l’abbondanza da mietere
dei fiori febbricitanti di quaresima.
Sono preda della luce e di tutto ciò che ha pace
la cerco fra gli alberi
nel filo d’acqua che scivola fra le rocce d’ombra
nel cielo che invoca la luna.
Bevo a sorsi questa pallida primavera
fra i suoi gemiti rari
con l’ansia di giungere alla cimae lo spazio insospettato che fiorisce.
e mi viene incontro
il respiro del mio gatto che gioca coi fiori.
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