AcquaAlta - Giornata Mondiale dell'Acqua 2018

 
Serenamente contemplava la corrente del fiume; mai un’acqua gli era tanto piaciuta come questa, mai aveva sentito così forti e così belli la voce e il significato dell’acqua che passa. Gli pareva che il fiume avesse qualcosa di speciale da dirgli, qualcosa ch’egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui. (Hermann Hesse)


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Bituminosa, alluminosa, salina, ferruginosa
acqua solfurea che fu di Plinio
acqua miracolosa di Ippocrate

acqua di Filolao discepolo di Alcmeone
solforosa di Vitruvio, rinfrescante, nitrosa, fredda
acqua di Talete e di Celso, acqua di Galeno

acqua per l’anima, acqua di Eurifone e di Cnido
inerpicata sugli argini e sui rialti
nel silenzio della campagna filtrata alla sementa

acqua sacra di fiume
acqua del Tigri, dell’Eufrate e del Nilo
acqua antica dei Sumeri, dei Babilonesi e degli Assiri

Acqua!

Tu che tieni unito il mondo con la terra
come fa il cielo con l’aria
sii turbine chiaro

porta fiori in primavera quando il glicine mette un brivido
al tocco dell’aria fatta di vento che migra sui rami
e penetra nell’azzurro umido di pioggia.

Che lucentezza la tua pelle
quando scorre pura dalle vertebre dei monti
e taglia la coltre dell’erba!
Ne viene un senso all’altezza del cuore.

Acqua
acqua musica già udita, acqua alta
più alta di ogni altra nota
che ti dissolvi nella nebbia e avvolgi la grande madre
nel suo misericordioso grembo

in quest’epoca infedele al suo principio vivi la tua agonia
lesa nell’essenza della tua scrittura
depositata alla radice di ogni goccia di seme di mare bianco.
                      
Oh, vena sacrificale!

Ritrovo il mio sperdimento nella forza del tuo discendere
nell’ultimo avamposto, all’origine del tuo sciame
dove la terra è acquifera nel giorno a salire
e mi chiede il computo dei suoi tempi.
                                            
Il tuo futuro è negli occhi del padre
del padre padrone del campo e della storia
dove ogni tuo dolore si fa chiaro nella tua voce naufraga.

Cercherò la tua natività
lo farò nella memoria delle altitudini della roccia immune da peccato
e sarà per farti mia.

 
Antonetta Carrabs

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