La vita dei vecchi cortili lombardi dal Laboratorio di poesia Ernesto Cardenal
La corte è il gioco di tutti
è stare insieme, è divertimento
ricordo il fuoco nei cortili a
Sant’Antonio
le cose vecchie raccolte durante l’anno
che bruciavanoi giochi intorno al fuoco, si mangiava, si cantava e si ballava
ricordo un grande ristorante all’aperto
il folklore di una comunità fatta di
uomini
donne e bambini tutti insieme
ricordo il pane con il pomodoro e
l’origano, il pane con il burro e lo zucchero
il pane nero, il pane di segale, il pane con i cachi
e i fichi rubati al
contadino che ci rincorreva se ci trovava a rubare
ricordo il pozzo con il secchio e la
corda, il lavatoio le donne che facevano la
maglia
la sartina sempre per tutti, la signora che faceva i tortellini
e ne
dava un po’ ai bambini che giravano attorno
ricordo gli uomini che andavano
all’osteria e tornavano ubriachi
le mamme che stendevano le lenzuola
a
punto rodi sui balconi fresche di corredo
ricordo le donne a spettegolare
sedute
sulle scale sulle sedie di paglia fuori dalla porta
il cestino che scendeva dall’alto con la
molletta per non far volare via i danè.
Ricordo la signora acida e brontolona che faceva scappare i bambini
che tirava i secchi d’acqua
e che per risposta si ritrovava i vetri
rotti!
Ricordo l’arrotino, il moleta, la pizza che arrivava
lo straccivendolo che comprava panni
vecchi di lana o di cotone,
ogni pezzo un valore diverso
ogni pezzo un valore diverso
il signore che sistemava le pentole di
rame, lo spazzacamino.
Ricordo i giochi da bambino
moscacieca, cerchio, passerella,
nascondino, bandiera, campana, mondo,
pampano ad ogn’uno il suo
pampano ad ogn’uno il suo
il ricamo a punto erba con il tamburello
ricordo i giochi in strada
si urlava “macchina” e tutti che si spostavano
poi via, quando era passata, pronti a a
giocare
ricordo quando qualcuno si sposava
in corte era tutta una festa
( Laboratorio di poesia Ernesto Cardenal - Progetto Poeti Fuori Strada, Monza)
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