Il poeta e la bellezza - Monza, il parco e il Lambro
Il parco di Monza, la natura, il Lambro e il Mirabellino negli occhi di un poeta di fine settecento che ne ha descritto l'incanto e lo sperdimento.
…………Via, facciamoci coraggio coll’osservare senz’altro
questa prospettiva sul paesaggio circostante, così ben disposta che senza il
fondamento della natura non si può realizzare intenzionalmente con tutti i soldi
del mondo. Di qua monti e colline fanno la loro figura dalla parte opposta
campi, boschi, prati e il Lambro. Che vedute brillanti e varie dappertutto! Dove
si possono trovare scenari più belli! Signor mio! Sono un incanto quel corso
tortuoso del Lambro, quella cascata d’acqua e quel gran tappeto così verde in
mezzo alle piante che ad esso fanno ala, pittoresche e ombrose. Chi ne può
colorire altrettanto con le tinte più vistose, adoperando la camera ottica,
quando spuntano i primi fiori tra le erbe e non s’è ancora tagliato il fieno di
maggio?
Che cosa ne facciamo dei migliori paesaggi fiamminghi? Di sicuro mi
esalto contemplando intorno l’amenità e l’ampiezza in tutto il resto, perché tutto
è bello in queste vicinanze; ma il posto più delizioso mi sembra questo. Quante
volte bisogna che vi torni con l’occhio e non posso distaccarmene così in
fretta! Certe vedute naturali non consentono di osservarle senza innamorarsene.
Non ci può essere altro che il Mirabellino in grado di reggere il confronto, su
un fare diverso; si comprende che è il frutto di un fare raffinato, del pensare
grandioso di Sua Eminenza. Là, il cardinale Angelo Maria Durini ha messo in
mostra la magnificenza...(segue)
(Domenico Balestrieri )
Commenti
Posta un commento