Il parco reale di Monza
“…alle selve, alle foglie dei boschi/ è dolce primavera. (Virgilio)
“ …..un giorno, appunto col
Piermarini…trovassi Ferdinando in una piccola Cassina di proprietà della
famiglia Caronni di Monza. Gli piacque quell’orizzonte, ed a miglior esperienza
montò su di un carro, che per i lavori agresti si trovava e, veduta la deliziosa
prospettiva dei colli briantei, e più lontano i monti dei laghi di Como e
Lecco, che vanno con l’occhio perdendosi in vasta pianura, innamoratosi del
sito decise che si erigesse pei principi vicerè, un sontuoso palazzo, sotto il
bel cielo di Monza…”
Monza
coi suoi nidi fioriti
e il brulicante mulinello
del silenzio degli uccelli.
Lungo il Lambro il respiro del parco
sui baccelli della ginestra matura
e il vagito di mille margherite
appena frullate dal vento sottile.
Il trifoglio
l'aglio orsino
l'incenso del tiglio
la rosa scarlatta
nulla scorgo, se non poesia.
( A. Carrabs)
Il Parco! Fra le sue fronde
stormisce il mondo, le radici degli alberi affondano nell’infinito. E sono
migliaia di germogli verdi e steli tesi verso l’alto. Tutto trepida, tutto si
prepara, tutto sogna e sboccia in una sottile febbre del divenire, diffondendo
le note e i profumi di una primavera che
incontra sugli alberi la pienezza del mondo. E’ la vita che spunta nella sua
completa manifestazione della forza e della bellezza in una bianca e spumosa
fioritura. Vagando per il nostro Parco si è attratti e allietati dall’armonia
dell’antica vegetazione, sedotti da
scorci improvvisi e nobili vedute, dalla facciata della Villa Reale. Non si
tratta di natura e vegetazione spontanea, ma di spirito, cultura, volontà che, ancora
oggi, rivelano le loro antiche origini.
Commenti
Posta un commento