L'agro della tua prigionia
Quel luogo
quella misteriosa brigliache flette le sue ali nello spazio ancora indeciso
tra ombra e luce.
Sento la sua dolorosa incarnazione
sento il suo dolore di sterminio in quel transitato vaso.
Avanzo, sì
nella selva contaminatami muovo verso l’altrove
viene dopo- se viene
quell’azzurra trasumanza.
Procedo
non giudiconon mento.
Il tuo canto incendia il fiume
tra cielo e terra
al presagio dell’uomo irraggiungibile
e il suo ricominciamento.
L’uomo? L’uomo o sé?
Questo tempo dentro il tempo
fluisce tra le mura irreversibili
dove i minuti son ore
sequele interminabili.
In alto
fai volare
in alto l’estremo tuo increscere di senso
nel tempo
oltre da questo
oltre la balustrata dove stanno gli alberi.
Il tuo sguardo discioglierà l’agro della prigionia
e nel
miscuglio di ogni coloreil valore della vita.
Con te, un attimo
la vita.
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