Terra di Finale
E là, oltre le Manie di questo agosto che finisce
si sfilaccia e si arruffa trepidante il maresi aggomitola e poi dipana
nella luminescenza delle acque.
al sole e alla frescura di questo primo mattino
appena mordicchiato e lisciato dal vento sottile.
In quest’aria estiva mi viene incontro il canto delle tue
fiorite
che poi discende dal pendio, oltre la piccola torritafino alla basilica di S. Giovanni.
E già ti sento spigare di formicolii
nelle pieghe dei tuoi borghifra le fronde d’alberi
e i gorghi azzurri dei tuoi tanti spazi aperti.
Addio meriggi silenziosi protesi nell’aria più calda
quando dal viola e rosso dei fiori
di quel davanzale incendiato di sole
il silenzio si tace fra i tavolini del tuo Ferro caffè.
Mi ritiro da te e dalle tue acque
e sei già bulbo di senso in me.
Rimani come sei nei tuoi lineamenti
nel vibrio di questo pensiero che ti pensa
nel batter d’ali del piccione che si stampa nell’aria col suo verso.
Nella nostra corsa verso il mare.
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