Terra di Finale






 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E là, oltre le Manie di questo agosto che finisce
si sfilaccia e si arruffa trepidante il mare
si aggomitola e poi dipana
nella luminescenza delle acque.

 
E tu, mia terra di Finale ti stringi nei tuoi monti
al sole e alla frescura di questo primo mattino
appena mordicchiato e lisciato dal vento sottile.

In quest’aria estiva mi viene incontro il canto delle tue fiorite
che poi discende dal pendio, oltre la piccola torrita
fino alla basilica di S. Giovanni.

E già ti sento spigare di formicolii
nelle pieghe dei tuoi borghi
fra le fronde d’alberi
e i gorghi azzurri dei tuoi tanti spazi aperti.




 










Addio meriggi silenziosi protesi nell’aria più calda
quando dal viola e rosso dei fiori
di quel davanzale incendiato di sole
il silenzio si tace fra i tavolini del tuo Ferro caffè.

 
Notte, notte di Finale!
Mi ritiro da te e dalle tue acque
e sei già bulbo di senso in me.

Rimani come sei nei tuoi lineamenti
nel vibrio di questo pensiero che ti pensa
nel batter d’ali del piccione che si stampa nell’aria col suo verso.

 
Ti sei insediata? Dove?
Nella nostra corsa verso il mare.

 
 

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