Per amore di me
appesa sui rami molli di pioggia
e io giunco sottile
attingo nel ricordo la mia sete.
Risalgo lungo i campi
e inciampo a strappi fra straducole di tempo
dove branchi di uccelli
a fiotti s’abbattono nell’aria.
Poi riprendo il fiume e il luogo sotto i tuoi vecchi
casamenti
ascolto i miei passi sulla ghiaia
mentre guardo il volo che si
snida nell’aria
come sciame fuori dal suo nido.
In quella opacità d’aria e luce
mi sfoglio dei miei rami e avvampo
Il desiderio si smaglia coi suoi risvegli
trasmigra
fino al culmine di questo mio subitaneo struggimento.
fino al culmine di questo mio subitaneo struggimento.
Per amore di me
ritrovo la mia guerra e la mia voce nella primavera del mare
ravviso della mia profondità
sussulto
mi distacco dal tuo nido
m’infrango nel tutto delle acque
e nell’altezza del mio tempo.
Strapazzo gli echi delle voci
e scendo nell’affanno del vento.
E’ come è sempre
il vicolo di casa che mi accoglie.
Mi profilo nel tuo
seme e piego a fondo.
Di là, da fuori
la luce azzurra verminosa biancheggia
la riviera.
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