Lasciati privare di infinito
Sento filtrare l’essenza del tuo seme
in ogni erba, ogni ombra e volo
lungo il cammino dell’acqua
nelle fonti che si aprono al brulichio del mare.
Mollichi
nella tua materia
prossimo alla
nuova lievitanzae un alito docile vibra sui miei occhi accoccolati.
E’ questa
magnitudine di armonia
che arriva in
ogni mia irreversibile necessitàe vola alta nella mia insufficienza
di senso e verità.
Per me sei il
tralucere interminabile
avvinto fin
dentro i frastagli delle ripenella profondità dell’aria
inseminata di anime e di mondo.
Distillo il
tempo e la vita
finchè tu sia
respiro a cielo aperto sullo
scintillio dei salici finchè tu sia sussurro nella notte impollinato di immensità
al fuoco dei miei richiami.
Lasciati privare di infinito
di quel tuo insistente fremito
che ancora scorre sui miei rami.
Il mio nido di terra non ha più radici
che di te non dice
Tornerai
ancora a primavera
quando la
valle improvvisamente si disvela e poi si compie di febbrilità
lungo gli argini, dove stanno gli alberi.
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