Capri
Nell’aria un soffio di primavera trepidante
s’agita e raggiunge la roccia vicina
che stilla il suo sapore.
E’ quieto questo
mio cuore
si dischiude al
richiamo della vecchia signorache odora di crepuscolo
e chiaro di luna.
Le sue mura hanno il respiro del vento
come quando un poco si agita sul ramo in fiore.
Lasciati
respirare
mentre forte mi risuoni in fondo all’anima
l’antica melodiaSono archi, sono archi di stelle
Il suono si espande e dondola nel chiostro vicino
sotto gli usci imbiancati .
Sono nel tuo
grembo, io
in questo canto
nuovoin questa terra d’isola verde
mentre mi riversi un sentimento di pace.
E’ un battito
febbrile
che ansima
nell’ebbrezza di questo primo mattinoTutto tace cullato nel profondo della luce
colma del battito d’ala e del silenzio
che divampa e abbraccia ogni cosa.
Una lucertola si
affaccia timida alla luce
mentre io percorro
il perimetro del chiostroe mi abbandono al giorno luminoso
all’incendio del mare che arde come un roveto
ai piedi dei tuoi faraglioni.
Poi un nuovo
chiarore m’assale
e mi porta lungo
i vicoli vociantifino al Gatto Bianco che ciondola mite
tra il tintinnio dei bicchieri
che si placano al profumo del trifoglio maturo.
Un piccolo geco
scivola solitario
illuminato dalla luna
e scompare
tra le foglie
dell’isola
che ancora ansima in un sospiro.
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